Stamani a Firenze la “Festa delle Feste di Liberetà” con lo Spi Cgil Toscana e tanti ospiti. Tra il 2021 e l’inizio del 2022 in Toscana sono state organizzate oltre 50 Feste, con la partecipazione di 132 stakeholder e il coinvolgimento di più di 6000 persone
Si è svolta stamattina a Firenze presso il Mercato Centrale la “Festa delle feste di LiberEtà”, appuntamento che segna la conclusione della stagione 2021 delle Feste di LiberEtà promosse dallo Spi Cgil in Toscana.
Tra il 2021 e l’inizio del 2022 in Toscana sono state organizzate oltre 50 Feste, che hanno toccato numerosi territori della regione e che hanno coinvolto di più di 6000 persone. Sono stati 132 gli stakeholders che hanno partecipato alle Feste, contribuendo ad approfondire i temi affrontati e a stimolare la discussione. Proprio alcuni di loro hanno ricevuto durante la mattinata di oggi un piccolo riconoscimento: una targa che rappresenta due mani che si stringono, una umana e una bionica.
Sono stati premiati Milena Vainieri della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa (che ha ritirato il riconoscimento anche per la rettrice della Scuola Sabina Nuti), Sergio Cofferati, Gianluca Vannuccini e Andrea Belardinelli della Regione Toscana, gli assessori regionali Serena Spinelli e Simone Bezzini, il consigliere regionale Vincenzo Ceccarelli, il direttore del Pronto Soccorso di Careggi Stefano Grifoni, la mediatrice linguistica e culturale Zineb Aboudair. E ancora Sergio Staino, Daniela Morozzi e Paolo Hendel, il giornalista del Corriere Fiorentino Alessio Gaggioli, e poi Guelfo Guelfi e Enrico Agostini. Il riconoscimento verrà consegnato anche alla direttrice de La Nazione Agnese Pini.
“Finisce lo stato di emergenza, ma questo non significa che non c’è ancora da fare tanto – ha detto il segretario generale dello Spi Cgil Toscana Alessio Gramolati – Oggi si rinnova un patto di responsabilità, il paese ne ha ancora bisogno per uscire da una situazione come questa”. L’anno scorso, ha aggiunto Gramolati, “il tema di fondo delle nostre feste è stato quello dell’innovazione sociale, l’idea di un’offerta tecnologica che rispondesse ai bisogni: questa strada che ha fatto breccia con la Regione Toscana, prima con il progetto A casa in buona in compagnia e poi con Connessi in buona compagnia, che recentemente ha ricevuto il maggior consenso nel voto popolare nel concorso promosso a livello nazionale dalla Presidenza del Consiglio dei ministri.
A dare il nome alle Feste è Liberetà, la rivista dello Spi Cgil nazionale che oggi ha un inserto toscano che arriva a 32mila persone, prima rivista per abbonati della Toscana. E Gramolati ha parlato anche delle future Feste di LiberEtà che il sindacato dei pensionati intende promuovere: “Vorremmo che il tema delle prossime Feste di LiberEtà fosse quello del patto tra generazioni. Per noi questi anni sono stati duri, ma probabilmente per i giovani sono stati persino peggio: sono passati da crisi economica senza precedenti, quella del 2008, alla pandemia, e ora alla guerra. Quando penso a questi ragazzi mi chiedo se la parola speranza futuro e domani abbiamo per noi e per loro lo stesso significato. Ecco, la sfida è far tornare i ragazzi a guardare al futuro con speranza”.
“La pandemia ci ha mostrato che il sistema di welfare e protezione sociale non era adeguato verso due generazioni, quella anziana e quella più giovane – ha detto Ivan Pedretti, segretario generale Spi Cgil nazionale – . È emersa la necessità di investire attorno al tema di una sanità di prossimità, tanto che nel Pnrr si sono incardinate anche proposte che da tempo avevamo fatto. Occorre che lo Stato investa per il futuro, c’è bisogno di ricostruire tutta la dimensione di welfare. Noi lo facciamo con l’occhio rivolto all’anziano, ma la nostra azione non riguarda solo le persone anziane: creando condizioni di prossimità diamo risposte anche a ‘pezzi’ delle nuove generazioni”.
Pedretti è intervenuto anche sul conflitto in Ucraina: “La guerra ci pone di fronte a un cambiamento epocale dei poteri del mondo: più di ieri abbiamo bisogno di un’Europa che si fa continente, autonoma rispetto ai nuovi poteri multipolari”. E sempre sul tema della guerra ha aggiunto: “Abbiamo aderito alle manifestazioni contro la guerra, possiamo decidere che chiediamo a tutto il Paese il 1 maggio di scendere in piazza a sostegno della pace: un primo maggio di pace, in cui i lavoratori scendono in piazza”. Per il segretario generale di Spi Cgil Nazionale tra i temi centrali c’è quello di ricostruire un mercato del lavoro stabile in grado di dare ai giovani un futuro: ”Se c’è un mercato del lavoro stabile sta in piedi anche il sistema previdenziale, altrimenti c’è il rischio che si crei una frattura tra le generazioni difficilmente ricomponibile”.