“Abbiamo letto con estremo stupore gli articoli con le dichiarazioni del sindaco Nardella circa la disponibilità a che la vendita dei giornali sia effettuata ovunque. Mentre sappiamo bene che questo è uno dei cavalli di battaglia di certi editori , riteniamo questa una evidente contraddizione con i dichiarati a difesa delle edicole ed un grave attacco alla loro esistenza” ed “è inutile piangere lacrime di coccodrillo ogniqualvolta una edicola chiude, privando i quartieri di un sicuro punto di riferimento sociale, oltreché evidentemente di diffusione di una informazione libera e democratica”. Lo afferma in una nota Raniero Casini, segretario provinciale del sindacato degli edicolanti Sinagi Firenze Prato, rispetto a recenti dichiarazioni del sindaco Dario Nardella a favore della liberalizzazione dei punti di vendita dei quotidiani. “Se si teorizza la vendita ovunque dei giornali – aggiunge il sindacato Sinagi -, è evidente che molte altre edicole, già al limite della sopravvivenza dovuto anche all’emergenza Covid, chiuderanno e con esse molte famiglie vedranno sfumare il lavoro di una intera esistenza. Ci siamo accollati con favore la stampa dei certificati anagrafici, così come la distribuzione delle mascherine , così come la distribuzione dei bolli per i posteggi nelle strisce blu dei parcheggi, e stiamo partecipando nell’aiutare Telethon per uno sforzo nella ricerca scientifica. Ma se qualcuno pensa che queste attività portino degli utili alle edicole , si sbaglia di grosso. Così come si sbaglia di grosso chi pensa di incrementare le vendite inserendo i giornali in altre attività tipo bar e affini. Certo questa categoria non starà a guardare chi opera per la nostra scomparsa”. (ANSA).
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