La procura di Firenze ha chiuso un’inchiesta su reati fallimentari e tributari che lo scorso luglio aveva portato all’arresto di 24 imprenditori cinesi, finiti ai domiciliari, e di cinque professionisti di uno studio associato con sede a Sesto Fiorentino (Firenze), raggiunti da misura di custodia cautelare in carcere. In tutto sono 43 le persone indagate. Gli imprenditori sono considerati dagli investigatori, coordinati dal procuratore aggiunto Luca Tescaroli e dal pm Fabio Di Vizio, i titolari di fatto di oltre 80 aziende operanti nel settore della produzioni di articoli di pelletteria che, attraverso il cosiddetto meccanismo ‘apri e chiudi’, si sottraevano sistematicamente al pagamento delle imposte. Indagati anche numerosi cinesi, che avrebbero svolto il ruolo di prestanome in qualità di legali rappresentanti della aziende. Le ditte individuali finite al centro dell’inchiesta, gestite di fatto dagli imprenditori finiti ai domiciliari, adempievano formalmente agli obblighi dichiarativi sia fiscali che contributivi, ma maturavano consistenti debiti verso l’Erario che poi non saldavano, e avevano un ciclo di vita molto breve, in media tre anni, in modo da eludere il sistema dei controlli. (ANSA).
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