Il Fondo monetario internazionale ha consistentemente rivisto in meglio le previsioni sulla ripresa economica in Italia di quest’anno, dopo il crollo del Pil causato dalla crisi pandemica. Ora stima un più 4,2% dell’economia sul 2021, secondo i dati contenuti nel World Economic Outlook, e un ulteriore più 3,6% nel 2022.
Si tratta delle prime stime del Fmi sull’Italia dopo l’arrivo del governo Draghi e il dato di quest’anno è di 1,2 punti superiore alle previsioni aggiornate lo scorso 26 gennaio. Anche il dato sul 2020, meno 8,9% appare meno grave del meno 9,2% allora stimato. Il dato sul 2020 è stato confermato mentre a più a lungo termine, in prospettiva 2026 le attese di crescita risultano però più deboli, pari al più 0,8% l’anno sulla Penisola.
Si trascineranno anche il prossimo anno gli effetti negativi della crisi pandemica sulla disoccupazione in Italia. Secondo le ultime previsioni del Fondo monetario internazionale, dal 9,1% toccato nel 2020, il tasso dei disoccupati salirà al 10,3% quest’anno nella Penisola, e ulteriormente all’11,6% nel 2022. Le stime sono contenute nel World Economici Outlook, diffuso durante le assemblee primaverili.
Migliorano anche le previsioni su deficit e debito pubblico dell’Italia. Per il 2020 l’istituzione di Washington si attende un deficit al 9,5% del Pil, cui dovrebbe seguire un disavanzo in moderazione all’8,8% nel 2021, al 5,5% nel 2022 e più avanti, sull’orizzonte 2026, all’1,8%.
Nelle tabelle contenute nel World Economic Outlook, il debito è stimato aver toccato il 155,6% del Pil sul 2020, salire ulteriormente al 157,1% nel 2021, poi limarsi al 155,5% nel 2022 e più avanti dovrebbe attenuarsi al 151% nel 2026.
Lo scorso 28 gennaio, in un parziale aggiornamento delle sue stime il Fmi indicava il deficit di bilancio dell’Italia del 2020 al 10,9% del Pil e al 7,5% nel 2021, mentre il debito-Pil del 2020 era previsto al 157,5% e poi al 159,7% nel 2021. TN
da ildiariodellavoro.it
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