“L’ammissione quale parte civile della Cgil nazionale e della Camera del Lavoro di Milano nel processo per ‘caporalato’ in corso avanti al Giudice dell’Udienza Preliminare del Tribunale di Milano per il grave sfruttamento subito dai rider addetti alle consegne per il gruppo Uber, è ragione di soddisfazione per il sindacato”. È quanto si legge in una nota della Cgil nazionale.
“Questa azione processuale – si spiega – non è per noi solo un segno di semplice testimonianza, ma il proseguimento anche nelle aule di tribunale dell’attività sindacale per la tutela e promozione dei diritti di questa categoria di lavoratori particolarmente esposti ad un sistematico sfruttamento. E in continuità con l’azione di rappresentanza collettiva che ha portato alla recente sigla del Protocollo quadro sperimentale per la legalità con Assodelivery”.
Per la Confederazione “in questo periodo di grande trasformazione del mondo del lavoro, il contrasto alle nuove e antiche forme di sfruttamento dei lavoratori messo in campo dalla Cgil resterà il nostro principale impegno, e – si legge infine nella nota – continueremo a esercitarlo in ogni spazio sociale, economico e giuridico che il sindacato potrà agire”.
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