Il 9 Dicembre prossimo è stato proclamato dalle confederazioni sindacali Cgil Cisl e Uil lo sciopero delle lavoratrici e dei lavoratori della Pubblica Amministrazione: la ragione è che il governo, in questi mesi, non ha dato risposte sufficienti su assunzioni, rinnovo dei contratti e sicurezza. Rispetto alle assunzioni, a fronte di un’età media che ormai raggiunge i 51 anni a livello nazionale e del previsto esodo, nel 2021, per l’ultimo anno di validità della “quota cento”, non è stato fatto il piano straordinario che i sindacati chiedono da tempo.
Nonostante che il servizio pubblico abbia rappresentato l’unico elemento di certezza nella pandemia, nella finanziaria che il governo ha proposto non ci sono le coperture per rinnovare i contratti della pubblica amministrazione!!
In questa nota, ci interessa sottolineare l’apporto fondamentale della scuola alla tenuta della società nel suo complesso in questi difficilissimi mesi: se è stato possibile per i genitori lavorare e per i figli usufruire del diritto costituzionale all’istruzione si deve al lavoro del personale scolastico nel suo insieme. I servizi educativi dei Comuni sono stati uno degli architrave su cui si sono appoggiate le famiglie per sopravvivere a questa difficilissima situazione. Le insegnanti e le educatrici, dopo il personale sanitario, sono le più esposte al contagio, dovendo lavorare a contatto con i piccoli, che non indossano DPI e non sono in grado di avere regole di distanziamento.
Abbiamo cercato di vigilare strettamente sulle condizioni di lavoro e sulla sicurezza e abbiamo ottenuto che nella nostra realtà lavorativa si fornissero i DPI più adatti, ma sappiamo che a livello nazionale si fatica addirittura ad avere le mascherine FFP2!!
Nella nostra realtà aziendale, che vede la compresenza di almeno tre contratti di lavoro nella gestione del servizio, ci sono state diverse contraddizioni che abbiamo cercato di governare e di conciliare: abbiamo chiesto e ottenuto che si instaurasse una “Commissione Covid”, in applicazione del Protocollo condiviso tra Ministero della Funzione Pubblica e Organizzazioni Sindacali del 3 aprile 2020, che vede coinvolti, oltre che alle rappresentanze delle lavoratrici, anche gli amministratori e la parte dirigenziale tecnica, nonché il Rappresentante del servizio di Protezione e Prevenzione, il Medico competente, la Rappresentante delle lavoratrici per la sicurezza e, auspichiamo, anche una rappresentanza dell’ASL.
Purtroppo in questi mesi la disorganizzazione dell’ASL Nord Ovest si è pesantemente ripercossa sulle condizioni di lavoro vissute da tutte le operatrici del servizio e ha determinato anche difficoltà di gestione dei servizi. Siamo convinti che si debba continuare a lavorare, anche sindacalmente, per coordinare l’azione delle varie parti della pubblica amministrazione: la sicurezza è un diritto sempre, ma è un dovere per lo Stato nei confronti di tutta la società in tempi di emergenza.
Siamo anche convinti che per quanto riguarda i servizi educativi 0/6 non si debba cedere a tentazioni privatistiche da parte degli amministratori locali: è un settore complesso e che impegna molte risorse pubbliche ma, come abbiamo detto, è uno dei pilastri, insieme al settore sanitario, su cui si poggia una comunità, ed è importantissimo che venga gestito e coordinato direttamente dall’ente locale, quindi dallo Stato, che è il solo che può garantirne una gestione improntata ai valori costituzionali evitando che l’educazione dei piccoli sia manipolata da ideologie più o meno confessionali.
Per questo invitiamo tutte le lavoratrici del settore a aderire allo sciopero e a pretendere che il coordinamento delle varie parti del servizio pubblico diventi l’impegno fondamentale degli enti che ne fanno parte, in modo che si continui a guardare ai servizi educativi comunali come una certezza per lavoratrici e famiglie, senza cedere a tentazioni privatistiche che indebolirebbero il tessuto sociale cittadino e la capacità dell’ente pubblico di governare in nome di tutti e di tutte.
CGIL E UIL AZIENDALI