Salari ridotti, cattive relazioni sindacali, negazioni di smart working: “clima insostenibile al Polimoda”, oggi sciopero dei lavoratori con la Flc Cgil Firenze. Appello ai soci pubblici. Le richieste del sindacato: una diversa e migliore gestione del personale, lavoro agile e rispetto delle norme di sicurezza, integrazione degli ammortizzatori sociali, accordo sul salario variabile
Polimoda si vanta pubblicamente dei suoi eccezionali risultati economici, anche a pandemia in corso, annunciando operazioni immobiliari milionarie nel prossimo futuro.
Peccato che non si occupi affatto della tutela di coloro che ogni giorno contribuiscono a realizzare quei risultati col loro lavoro (circa 75 dipendenti).
Da oltre un anno ogni trattativa sindacale si è risolta in un tentativo da parte dell’Ente di ridurre i salari dei lavoratori: prima con l’indisponibilità a trattare i parametri del salario premiale, successivamente rifiutandosi di coprire per intero le perdite economiche causate dal ricorso agli ammortizzatori sociali in periodo di pandemia, a differenza delle aziende private fiorentine del settore.
Inoltre le relazioni tra direzione e i lavoratori si sono inasprite a tal punto che spesso prevalgono volontà ritorsive, tanto da creare un clima di lavoro insostenibile per gran parte dei dipendenti.
Persino adesso, nonostante i DPCM sollecitino l’utilizzo del lavoro agile, la Direzione lo sta negando a più riprese.
La FLC Cgil di Firenze ha avviato una interlocuzione con i soci pubblici di Polimoda, che ricordiamo essere una società partecipata: i Comuni di Prato, di Scandicci e di Firenze. Prato e Scandicci hanno risposto prontamente alle nostre sollecitazioni, Firenze ha invece convocato la Commissione di Controllo sulle Partecipate Pubbliche invitando, anziché i lavoratori che avevano chiesto l’intervento del Comune, la Direzione di Polimoda. Vista l’indisponibilità della Commissione Controllo a relazionarsi con i lavoratori e il sindacato, abbiamo chiesto anche l’intervento della Commissione Lavoro del Comune di Firenze, per poter portare all’Amministrazione anche le ragioni dei dipendenti di Polimoda, ma siamo ancora in attesa di una convocazione.
Per questo motivo, alla luce di una gestione sempre più conflittuale del personale, dopo numerosi tentativi di chiudere la vertenza, all’ennesimo rifiuto di giungere a un accordo, abbiamo ritenuto non più tollerabili quelle che si sono manifestate come delle vere e proprie provocazioni e quindi oggi è stata effettuata una giornata di sciopero del personale.
Chiediamo una diversa e migliore gestione del personale, lavoro agile e rispetto delle norme di sicurezza, integrazione degli ammortizzatori sociali, accordo sul salario variabile.
Flc Cgil Firenze
…così in ANSA…
Lavoro: Cgil, clima ritorsivo, sciopero al Polimoda Protesta per “riduzione salari e smart working negato”
Giornata di sciopero oggi per i 75 dipendenti della scuola di moda fiorentina Polimoda: la protesta, è stato spiegato, è dovuta alla riduzione dei salari, la negazione dello smart working e per il peggioramento delle relazioni sindacali. “Nell’ultimo anno e mezzo – ha spiegato Paola Pisano della Flc Cgil Firenze – il Polimoda ha volutamente trascinato e non concluso una trattativa di rinnovo contrattuale per il salario variabile dei lavoratori nonostante abbia chiuso gli ultimi anni con numeri molto positivi e si appresti a un investimento importante sulla Manifattura Tabacchi”. La scuola, partecipata dai Comuni di Prato, Scandicci e Firenze, ha tre sedi: quella centrale a Villa Favard a Firenze, e due laboratori, uno a Manifattura Tabacchi e l’altro a Scandicci. Secondo quanto spiega il sindacato Polimoda ha un fatturato di 20 milioni e nell’ultimo biennio ha registrato un avanzo di esercizio complessivo pari a 11 milioni. La scuola, inoltre, spiega la Flc Cgil, ha in programma l’acquisto con la formula del rent to buy dell’edificio 6 della Manifattura Tabacchi, per un investimento di circa 13,5 milioni. “Durante il lockdown – ha aggiunto Pisano – Polimoda si è rifiutata di integrare il salario dei lavoratori in ammortizzatori sociali e ha rifiutato anche la richiesta di attivare lo smart working”. Questa situazione, ha concluso Pisano, “ha portato a un inasprimento delle relazioni sindacali e a un clima ritorsivo. Alle nostre richieste di spiegazioni da parte dei Comuni, abbiamo avuto risposta solo da Prato e Scandicci, mentre Firenze ha invitato in commissione solo il Polimoda”. Sulla vicenda sono intervenuti anche Dmitrij Palagi e Antonella Bundu, consiglieri comunali a Firenze di Sinistra Progetto Comune, spiegando che “sono mesi che chiediamo attenzione da parte del Comune di Firenze rispetto alla situazione Polimoda”, ma “le classi lavoratrici oggi scioperano, nell’indifferenza del governo locale”. (ANSA).
Lavoro: Polimoda, preoccupante strumentalizzazione di Cgil
“E’ in atto una preoccupante strumentalizzazione da parte di Cgil che cerca di ottenere visibilità derubricando un iniziale presidio ad una conferenza stampa e portando, ormai da mesi, il confronto sul piano politico per finalità che nulla hanno a vedere con la realtà dell’istituto”. A dirlo è il vicepresidente di Polimoda Alessandro Sorani in merito allo sciopero dei lavoratori della scuola fiorentina di moda. Secondo Sorani, allo sciopero indetto oggi dalla Flc Cgil, ha aderito “meno del 25% dei dipendenti”, ma è un atto che “va a danneggiare, come altre improvvide iniziative dei mesi scorsi, l’immagine di Polimoda e gli interessi dei lavoratori che Cgil intenderebbe tutelare”. Il Consiglio di amministrazione della scuola di moda, aggiunge il vicepresidente in una nota, “ha portato avanti la trattativa in modo sempre corretto e trasparente, rifiuta con forza ogni insinuazione sulla sicurezza sui luoghi di lavoro” e sottolinea “che dall’inizio della pandemia la scuola ha continuato ad assumere e sono stati rinnovati oltre il 60% dei contratti a tempo determinato. Auspichiamo dunque – conclude Sorani – che il sindacato riacquisti quel senso di responsabilità che dovrebbe caratterizzare chi si occupa della difesa dei diritti dei lavoratori”. (ANSA).
N.d.R.: rilevo, per dovere di cronaca, che il Dott. Sorani, Vicepresidente di Polimoda, non risponde nel merito delle questioni alla base dello sciopero (riduzione salari e smart working negato). Val la pena ricordare che i lavoratori scioperano per ottenere quello che ritengono essere un loro diritto e che le aziende negano. Lo sciopero, è bene si sappia, è un diritto costituzionale. Quanto poi alla Cgil che cerca visiblità con gli scioperi mi è venuta spontanea una gran bela risata. Mi creda dottore, ne ha a sufficieza. nb