Ti assumiamo ma dicci se sei incinta. Ed eventualmente anche di quanti mesi. Succede al Comune di Prato, dove ai vincitori del concorso per entrare nell’amministrazione comunale è stato proposto nelle ultime settimane un modulo da firmare per l’accettazione dell’assunzione che prevede anche la fatidica domanda: sei in stato di gravidanza? Non proprio una prassi nei concorsi. E anzi un quesito fraintendibile. «Discriminatorio» secondo tanti i candidati che hanno visionato il testo. Dati anagrafici, codice fiscale, assenza di condanne penali, titolo di studio e infine all’assumendo si chiede di dichiarare «inoltre», nel caso, di «essere in stato di gravidanza al mese…» e di indicare pure una «data presunta del parto». Richiesta che ha fatto storcere il naso a vari vincitori di concorso e che è finita nel giro di qualche giorno sui tavoli del sindacato: «Una cosa assurda. Quella dicitura va ritirata», chiede ufficialmente il segretario regionale della Funzione Pubblica della Cgil Bruno Pacini e la stessa richiesta ieri è stata inoltrata dalla Cgil pratese al Comune.
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