ÒLÕazienda vanta un credito di circa 20 milioni con Arcelor-Mittal. Se questo debito non sar pagato in tempi relativamente rapidi, potrebbero esserci dei problemi per tutto il gruppo, quindi anche per lo stabilimento di MassaÓ. Potrebbe sintetizzarsi in queste poche parole lÕincontro svoltosi ieri pomeriggio alla Sanac con da una parte del tavolo la delegazione sindacale con i dirigenti provinciali di Filctem Cgil, Femca Cisl e UiltecUil e dallÕaltra il direttore dello stabilimento Marco Bianchi. Il faccia a faccia durato circa due ore ed alla fine emersa una realt con luci e ombre. Partiamo dalle prime. Lo stabilimento di Massa quello, nel gruppo, che ha resistito meglio ai mille problemi di Taranto e al crollo della domanda mondiale dellÕacciaio causato dalla pandemia. TantÕ che solo questa settimana cÕ stato un ricorso significativo alla cassa integrazione. Finora la Cig a Massa era stata limitatissima perch i lavoratori avevano utilizzato le ferie residue. Da luned per si torna alla normalit e la produzione aumenter. E qui iniziano i problemi. E non per la domanda. Gli ordini ci sono: Arcelor-Mittal ha chiesto prodotti che coprono la produzione fino a dicembre poi ci sono anche altri clienti . Il problema che quando una societ in amministrazione controllata, come il gruppo Sanac, si lavora con la liquidit di cassa, non con i soldi garantiti dalle banche. Abbiamo chiesto un nuovo incontro al Ministero per lo Sviluppo Economico a Roma – spiega Nicola Del Vecchio, segretario Filctem Cgil – perch vogliamo sapere a quale punto sono le trattative sul futuro dellÕex Ilva. E chiederemo che la multinazionale paghi i debiti che ha verso la Sanac. Perch in caso contrario potrebbero esserci problemi. E vero che Arcelor-Mittal nei giorni scorsi ha saldato un conto di 6 milioni di euro, ma ne restano 20. Luned ci sar una nuova assemblea nello stabilimento qui a Massa. Parleremo con i lavoratori per informarli e capire bene la situazione nello stabilimentoÈ. Andrea Luparia da La Nazione MassaEx Ilva. Re David (Fiom): gi la maschera, urgente un tavolo di confronto sul piano per la siderurgiaÒIn queste ore si susseguono dichiarazioni del Ministro dello Sviluppo Economico circa la presentazione di un nuovo piano industriale da parte di ArcelorMittal, cos come da impegni assunti nell’ultimo incontro. I contenuti del piano continuano ad essere sconosciuti alle organizzazioni sindacali e ai lavoratori, in una drammatica condizione che riguarda tutti gli stabilimenti del gruppo.Non ci si pu semplicemente nascondere dietro l’emergenza Covid-19 perch sono evidenti le condizioni e le responsabilit precedenti alla pandemia, come anche lÕindifferenza dellÕazienda rispetto allÕaccordo sindacale sulla piena occupazione. Allo stato gli stabilimenti sono pieni di cassa integrazione e vuoti di investimenti.E’ necessaria una convocazione urgente da parte del Governo per una valutazione sullo stato della trattativa e sul significato e sui tempi dellÕingresso di Cassa Depositi e Prestiti nella propriet. Ed urgentissima la convocazione del tavolo di settore per tutta la siderurgia. Discutere delle crisi irrisolte, dei cambi di propriet, dellÕintervento pubblico, del green new deal in siderurgia e nelle sue filiere strategiche, senza i lavoratori e i sindacati che li rappresentano, sarebbe una scelta sbagliata e non accettabileÓ.Lo dichiara Francesca Re David, segretaria generale Fiom Cgil.
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