L’Uione Europea deve cosnetire l’intervento pubblico, la sentenza della Corte Tedesca non impatta solo sul BCE

La Sentenza della Corte Costituzionale Tedesca avviene nel momento in cui in Europa  in gioco la democrazia e la solidarietˆ. LÕUnione Europea deve consentire lÕintervento pubblico.Sarˆ anche fondamentale una Carta Internazionale dei Diritti Digitali.La solidarietˆ Europea  troppo limitata e se non verranno cambiate le regole ed i poteri delle Istituzioni europee andremo incontro ad una transizione dagli esiti incerti. La sentenza della Corte Costituzionale tedesca non impatta solo sulle operazioni degli acquisti di titoli ( Quantitative Easing) da parte della Banca Centrale Europea, ma potrˆ comportare anche significative conseguenze economiche e politiche.In Europa molti paesi hanno un elevato debito pubblico e si dovrebbe pensare ad un sistema di mutualizzazione, ma ancor pi grave  il debito privato che rischia di diventare una caratteristica delle nostre economie.Peraltro la storia dei debiti pubblici nel mondo  alquanto singolare, a cominciare da quello tedesco dove nella storica conferenza di Londra del 1953 lÕEuropa cancell˜ alla Germania buona parte dei debiti di guerra. Senza quel regalo la Germania non si sarebbe mai ripresa.LÕUnione europea doveva promuovere la coesione economica, sociale, territoriale e la solidarietˆ tra gli stati membri, doveva ridurre le differenze nel reddito medio esistenti da paese a paese, ma non Ž andata cos“.LÕEuropa adesso  davvero ad un bivio; le vecchie ricette liberiste, che sono alla base di qualsiasi impoverimento del sistema pubblico, a cominciare dalla sanitˆ, si sono rivelate fallimentari, ed i vincoli di austeritˆ (imposti perlopi dalla Germania) rischiano di portare, soprattutto gli Stati del sud Europa, al collasso.LÕ Unione Europea  assolutamente neoliberista e non consente lÕintervento pubblico, questo  il punto politico.Il Two Pack, Six Pack, Fiscal Compact e il pareggio di bilancio in Costituzione devono essere profondamente rivisti. Questi vincoli impongono il pareggio strutturale di bilancio e impediscono il deficit per investimenti.I paesi che hanno un alto rapporto debito/ Pil non possono peraltro nemmeno fare deficit per le politiche industriali e di conseguenza si notano arretramenti nella divisione internazionale del lavoro.Con questa crisi gravissima dovuta alla pandemia le catene del valore si sono interrotte ed hanno messo in evidenza i limiti di un vasto mercato globale.Questo non vuol dire che si decreterˆ la fine del sistema globalizzato, ma anzi, potrebbe contribuire a creare pi competizione tra le persone che lavorano.Eravamo giˆ di fronte ad una crisi violenta ed a una decrescita di lungo respiro, con lo scoppio della pandemia si apriranno pi che mai pesanti problemi Economici e sociali inimmaginabili.Il tasso di disoccupazione era giˆ aumentato in tutta Europa ed era emerso pesantemente il lavoro precario. Al capitale finanziario non interessano i dati sulla disoccupazione, in compenso in passato si sono spesi trilioni di dollari per salvare le Istituzioni finanziarie.Non supereremo questa crisi senza una solidarietˆ Europea. Inoltre, il progresso tecnologico andrˆ avanti e non sarˆ neutro, potrˆ procurare pi beni e servizi con meno occupati.Ci vuole quindi un nuovo modello di sviluppo, un rilancio del ruolo pubblico negli investimenti, il lavoro deve essere redistribuito anche attraverso la riduzione degli orari di lavoro.Dobbiamo guardare avanti e oltre lo stato dÕeccezione, segnare un tempo della ricostruzione e pensare al dopo emergenza.Bisogna tutelare il lavoro, ricompensare il lavoro, non la ricchezza. Vanno estesi i diritti a tutte le forme di lavoro. Le persone hanno bisogno di salari che gli possano permettere di vivere con dignitˆ.Una pi diffusa contrattazione collettiva riporterebbe pi equilibrio nellÕeconomia a vantaggio a tutti.Attraverso questa crisi in Europa si sono per˜ anche riscoperti importanti sentimenti e valori, questo deve essere propedeutico a favorire un passaggio di trasformazione sociale dove il sindacato Europeo dovrˆ essere protagonista.LÕEuropa deve rilanciarsi a partire dai valori per cui  nata e diventare il continente della piena e buona occupazione, per far questo bisogna cambiare i poteri su cui si fondano le attuali Istituzioni Europee e combattere le disuguaglianze in modo da favorire lÕaffermazione della democrazia.Infine, bisognerˆ fare pi che mai attenzione alla sorveglianza di massa. LÕinviolabile integritˆ dellÕindividuo  uno dei pilastri su cui si fonda la democrazia. Tutti hanno il diritto di non essere osservati nei loro pensieri e nelle comunicazioni. Le tecnologie, anche ai fini di tracciare chi pu˜ venire in contatto con persone affette dal virus, non devono mai mettere in discussione la libertˆ di ogni individuo. Sarˆ di fondamentale importanza la protezione dei diritti civili in un epoca sempre pi digitalizzata e sarebbe necessaria la creazione di una Carta Internazionale dei diritti digitali.Massimo Braccini, segretario generale Fiom Cgil Toscana

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