Il mio obiettivo promuovere anche a livello internazionale una campagna di raccolta fondi perch Firenze un simbolo del mondo. Sar il fondo per la Rinascita”. lo ha annunciato il sindaco di Firenze Dario Nardella, durante la presentazione del piano ‘Rinasci Firenze’, nel Salone dei Cinquecento. “Firenze – ha ribadito – una delle citt pi amate nel mondo. Dobbiamo utilizzare questa nostra credibilit per ottenere aiuti da tutti coloro che hanno a cuore il futuro della nostra citt”. Il fondo, ha spiegato, “aiuter la nostra citt a sostenere i settori culturali, economici, educativi e turistici ispirato alla chiamata alle arti di Carlo Ludovico Ragghianti, lanciata all’indomani dell’alluvione del ’66, quando il noto storico dell’arte invit tutto il mondo ad aiutare Firenze a risollevarsi dichiarando ‘Abbiamo bisogno di tutti'”. “Un grido – ha ricordato il sindaco – che fece il giro del mondo e fu di impulso ad una generosit diffusa verso la nostra citt, aiutando Firenze, capitale globale delle arti, a rivedere la luce dopo il fango”. (ANSA).ÔRinasci FirenzeÕ. Daniele Calosi (Fiom Cgil Firenze) su piano sindaco Dario NardellaÒManca, a mio giudizio, nellÕanalisi del Sindaco una critica forte ad un sistema di sviluppo della citt mai combattuto fino in fondo, basato sulla posizione dominante della rendita dei pochi rispetto al reddito dei molti. Una citt consumata ed abusata da un turismo Òmordi e fuggiÓ, che ha allontanato il turismo di qualit e la residenza dal centro storico, trasformando alcune periferie in dormitori e cercando di distruggere il policentrismo fiorentinoÓ La discussione sul nuovo modello di sviluppo che il Sindaco ha avuto con noi sulle pagine dei quotidiani, fino ad arrivare al dibattito organizzato in diretta fecebook dalla Fiom Cgil di Firenze il 18 Maggio, ha segnato, a mio modo di vedere, dei punti cardine apprezzabili che non vedo sul documento e non ho sentito nel discorso [N.d.R.: durante la presentazione del piano ‘Rinasci Firenze’, nel Salone dei Cinquecento], se non in maniera marginale.EÕ molto bella lÕidea di partecipazione che un progetto aperto come questo rilancia in citt, per la prima volta dopo tanto tempo. La chiamata a associazioni, gruppi, comuni limitrofi, a tutta la classe dirigente della citt, segna la possibilit di un ragionamento non elitario, ma vissuto per tutti.Tuttavia, per fare una discussione veramente libera e senza finti unanimismi penso si debba anche avere la capacit di un giudizio critico sul passato, sia sullÕamministrazione attuale, ma anche e sopratutto sulle precedenti consiliature.Manca, a mio giudizio, nellÕanalisi del Sindaco una critica forte ad un sistema di sviluppo della citt mai combattuto fino in fondo, basato sulla posizione dominante della rendita dei pochi rispetto al reddito dei molti. Una citt consumata ed abusata da un turismo Òmordi e fuggiÓ, che ha allontanato il turismo di qualit e la residenza dal centro storico, trasformando alcune periferie in dormitori e cercando di distruggere il policentrismo fiorentino.Firenze non ha bisogno di ÒrinascereÓ, ma di cambiare radicalmente, non commettendo gli errori del passato.Compito di una classe dirigente di cui siamo tutti parte quello di rimettere al centro di uno sviluppo diverso le persone, a partire dalla tutela e dai diritti della parte pi debole della Popolazione. La marginalit in cui sopravvivevano, da tempo, interi strati sociali si mostrata prepotentemente a causa del Coronavirus: abitazione, servizi sociali, precariet del lavoro, diritti. Fra i componenti della Task Force citata dal Sindaco ci sarebbe stato bisogno, forse, anche di chi vive quella condizione sociale. Per lÕennesima volta pare di capire che i Ònuovi CiompiÓ non potranno essere artefici delle scelte di cambiamento di Firenze, dopo oltre 600 anni.Abbiamo la necessit di costruire ricchezza per la citt ricollocando nuovamente il settore manifatturiero come settore trainante dellÕintera area metropolitana fiorentina, facendo dello sviluppo e della ricerca collegata allÕindustria il nuovo punto da cui ripartire in maniera totalmente diversa, con al centro, come dice giustamente il Sindaco, il rispetto dellÕambiente, con industrie e produzioni ecosostenibili, verso quella citt che stata chiamata proprio dal Sindaco una citt Òintelligente, inclusiva, verdeÓ, dove sostenibilit e innovazione si accompagnano per creare Òuna citt 4.0Ó.Tutto ci possibile se si riesce a far saltare quella cerchia di interessi che guarda allo Òstatus quoÓ e non ad un cambiamento, quello status quo che ha caldeggiato le scelte di governo della citt che sono poi la principale causa della crisi di oggi. Veniamo da un modello che ha portato a profondi processi di deindustrializzazione, che come Cgil fiorentina denunciammo al nostro ultimo Congresso nel 2018 (Ò… I processi di deindustrializzazione in corso nel nostro territorio: crisi industriali, fallimenti, trasferimenti, delocalizzazioni… sono processi avvenuti con una velocit vorticosaÓ).Un nuovo modo di pensare lo sviluppo per la citt metropolitana non potr pi permettere ad aziende come Bekaert di scappare da questo territorio lasciando la gestione del dramma sociale.A tutto ci va accompagnata una politica di fiscalit locale progressiva e che garantisca i servizi al cittadino. Non si pu pensare di avere una citt coi bilanci costruiti quasi esclusivamente sugli introiti derivanti dalla Tassa di Soggiorno, perch se si chiede un nuovo modello di sviluppo gli introiti derivanti dal turismo di massa saranno ovviamente minori.Fa paura pensare che la citt di Firenze non abbia pi risorse dopo relativamente poco tempo senza turismo.Costruire la citt metropolitana significa non pensare solo al quadrilatero romano: Firenze Monte Morello, il Chianti, la Valdelsa, il Valdarno… EÕ necessario costruire un governo metropolitano forte ed autorevole, visto che ad oggi lÕistituzione metropolitana assolutamente incompiuta ed incompleta. Sono necessarie politiche coordinate sullÕurbanistica, sulle centrali di committenza e sulle politiche sociali. Serve una presenza politica delle citt metropolitane che passa anche da un riassetto istituzionale (come da posizione espressa sempre dal Congresso della Cgil). EÕ sempre pi necessario realizzare, inoltre, un sistema di mobilit collettivo dal carattere metropolitano, in particolare per coloro che sono pi fragili, consentendo cos una citt pi vivibile e pi sostenibile sul piano ambientale.Riportare funzioni direttive e industriali nel cuore della citt metropolitana, come era fino agli anni Ô80, aiuterebbe anche a riportare la residenza locale, recuperando cos quei contenitori dismessi in una logica di ÒmixitÓ, destinando tali abitazioni allÕaffitto a canone sostenibile e sociale, dando cos risposte ai cittadini e dando un impulso allÕedilizia di recupero, senza consumare ulteriore suolo, attraverso lÕutilizzo di fondi pubblici europei.In questo senso, il Sindaco oggi ha fatto un appello per il recupero di risorse economiche a tutti, chiedendo il sostegno pubblico, ma anche quello privato. Su questo cÕ una criticit: Firenze viene da un periodo storico in cui stata ripetutamente ÒprivatizzataÓ: gli spazi di cultura e di citt di tutti dati in affitto al godimento di pochi. LÕimpegno dei privati non pu prevedere alcun tipo di profitto: non ce lo possiamo pi permettere, semmai sia mai stato possibile.Viviamo in una citt metropolitana dove accanto alla manifattura non si pu non mettere la cultura: gran parte del patrimonio culturale del globo nei confini di Firenze. Bisogna tornare a una fruibilit dei nostri luoghi culturali per tutti, a partire dai fiorentini e per tutte le classi sociali. Non una fruizione massificata, ma qualificata, dallÕamore che i cittadini di Firenze, e non solo, nutrono per la nostra citt.La Fiom accetta la sfida che lancia il Sindaco. Immagino che, nei prossimi giorni, come Cgil di Firenze proveremo a costruire un nostro comune contributo per provare a disegnare, insieme, la citt che cambiaÓ.Lo dichiara Daniele Calosi, Segretario Generale Fiom Cgil Firenze”
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