Deve essere chiaro che non siamo disponibili a firmare licenziamenti, n ad accettare con imbarazzo un po’ di soldi. La gente vuole da lavorare e inoltre, dato che il nuovo governo ha fatto un provvedimento sulle delocalizzazioni, importante ma non sufficiente, allora qui c’ un primo banco di prova per il Governo, perch se il Governo dice di fare il provvedimento contro le delocalizzazioni e poi invece le aziende delocalizzano come prima, allora vuol dire che non servito a molto quel provvedimento. Lo ha detto Maurizio Landini, segretario nazionale Fiom, ieri coi lavoratori davanti al presidio della Bekaert di Figline Valdarno (Firenze) dove la propriet vuole delocalizzare in Romania e i 318 addetti sarebbero licenziati.In questo senso – ha aggiunto Landini su Bekaert – chiedere una cassa per cessazione di attivit vuol dire avere un anno di tempo, avere il tempo di permettere alle persone di avere i contributi, di non perdere il salario, e dall’altra parte avere soluzioni serie sul piano industriale. E’ molto importante che ci sia anche un sostegno delle istituzioni in questa fase perch i lavoratori non siano lasciati soli. La nostra presenza proprio per questo, una vertenza nazionale: questo non un problema solo dei lavoratori di questo territorio, la battaglia che stanno facendo per difendere il loro posto di lavoro e il loro territorio ma la soluzione ha un valore generale perch vuol dire che si possono impedire le delocalizzazioni cos come successe fino adesso. Adesso, per la Bekaert c’ il problema di avere la cassa integrazione per cessazione di attivit . Se si vogliono trovare soluzioni serie, serve il tempo per verificarle, ecco a cosa serve questa cassa. Molte volte le reindustrializzazioni si sono dimostrate alla fine anche delle truffe, ha concluso il segretario nazionale della Cgil. (ANSA).
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