Il sindacato sui conti dell?Istituto di statistica: ?Si conferma il rallentamento dell’economia a met dell’anno in corso, ma forse il peggio deve ancora venire. In legge Bilancio selezionare i settori di intervento in ragione delle priorit nazionali??Pur in crescita, si conferma il rallentamento dell’economia italiana a met dell’anno in corso, ma forse il peggio deve ancora venire. Siamo sempre troppo lontani dai livelli pre-crisi di Pil, consumi e investimenti?. Cos la Cgil Nazionale commenta i conti economici trimestrali diffusi quest?oggi dall?Istat.L?Istituto nazionale di Statistica ha pubblicato i conti economici relativi al periodo aprile-giugno 2018. Nel secondo trimestre dell’anno (aprile-giugno) l’economia italiana cresciuta dello 0,2%, confermando il rallentamento segnato nel primo trimestre, che aveva registrato un +0,3%.Per quanto riguarda il mercato del lavoro, invece, diminuiscono i disoccupati e aumentano gli inattivi: gli sfiduciati che un lavoro non lo cercano pi. Il tasso di disoccupazione nel mese scorso sceso al 10,4 %, calando cos di 0,4 punti percentuali rispetto a giugno e tornando ai livelli di marzo 2012. In calo anche la disoccupazione giovanile, scesa il mese scorso al 30,8% (-1,0 punti), ovvero al minimo da ottobre 2011. Aumentano per gli inattivi con una crescita dello 0,7% rispetto a giugno (pari a 89mila unit in pi)?Finalmente – osserva la Confederazione – si inverte, dopo anni, la tendenza ad affidare la crescita nazionale prevalentemente alla domanda estera, viste anche le tensioni geoeconomiche, e il contributo alla variazione positiva del Pil viene praticamente solo dagli investimenti interni?. Tuttavia, a sostenere gli investimenti fissi sono per la Cgil ?prevalentemente le spese per i mezzi di trasporto e non per impianti e macchinari, mentre gli investimenti in ricerca, innovazione e brevetti si riducono?.Il contributo alla crescita del Pil da parte dei consumi delle famiglie e della spesa pubblica invece nullo, ?sebbene – aggiunge – le importazioni crescano denotando una forte domanda inevasa da parte della produzione nazionale?.?Tutto questo – sottolinea il sindacato di corso d?Italia – in corrispondenza di una disoccupazione ancora a due cifre e oltre il 30% per i giovani. Inoltre, va posta attenzione alla persistente difficolt alla ripresa occupazionale della fascia d’et 3549.Visto che il quadro economico e occupazionale Istat di oggi aiuta a determinare le prospettive macroeconomiche su cui il Governo si concentrer nelle prossime ore per stilare la nota di aggiornamento del Def e soprattutto il disegno di legge di Bilancio 2019, ?appare urgente un aumento cospicuo degli investimenti pubblici. Bisogna – prosegue – selezionare i settori di intervento in ragione delle priorit nazionali, a partire dalle infrastrutture, dalla manutenzione del territorio e dalla prevenzione dei rischi, oltre che dell’innovazione necessaria alla struttura produttiva italiana?.Infine, conclude la Cgil ?solo una maggiore qualit delle produzioni pu garantire maggiore e migliore occupazione. Crescita sostenuta e qualit del lavoro costituiscono le basi per la sostenibilit degli stessi conti pubblici e la credibilit dei mercati finanziari?. da rassegna,it
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