L?intervento sulle liste di attesa per la chirurgia, le visite specialistiche e diagnostiche promosso dalla Regione Toscana ha almeno un pregio e un difetto. Il pregio: fondamentale aver deciso che le liste si abbattono con un maggior intervento del sistema pubblico, seppur attraverso l?attivit aggiuntiva in intramoenia. L?alternativa sarebbe stata rivolgersi al privato accreditato, contraendo di fatto l?intervento pubblico e mettendolo in una condizione subalterna. Il modello sanitario toscano si realizzato nel tempo attraverso l?integrazione tra pubblico e privato, ma per funzionare bene deve mantenere la giusta dose di privato, altrimenti ne pu risentire l?appropriatezza e l?efficacia che solo il pubblico, finanziato dalla fiscalit generale, garantisce.Il difetto: la Regione interviene sulle attivit aggiuntive al normale orario, senza affrontare il problema e cio una strutturale carenza di organico.E? pur vero che esiste un norma nazionale, anacronistica e paradossale, che impone la riduzione della spesa per il personale sanitario. La riforma regionale della sanit in mezzo al guado, soffre maledettamente dei difetti tipici di ogni riorganizzazione che passa per un accentramento e, come spesso capita, senza un forte indirizzo e il coordinamento delle strutture operative, qualsiasi delibera pu rimanere solo sulla carta.Questo problema di carattere organizzativo e politico spesso la causa di disfunzioni rilevanti: la mancanza di risposte omogenee e quindi eque in tutto il territorio regionale e la frattura che esiste tra il ricovero ospedaliero, le dimissioni e l?assistenza territoriale. Omogeneit e diffusione territoriale rimangono le incompiute su cui lavorare per mantenere l?eccellenza del sistema toscano per un governo della domanda di salute coerente ai bisogni dei cittadini.A questo continuiamo a guardare come sindacato confederale che ha l?obiettivo di tenere insieme le ragioni di chi lavora, la condizione degli operatori della sanit e del sociale con quelle dei cittadini che troppo spesso percepiscono o ricevono un?assistenza inadeguata.Firmato: Mauro Fuso, segretario regionale Cgil ToscanaL’intervento stato pubblicato su La Nazione (pagine regionali) di oggi
101 minuto di lettura