Formazione lavorativa con l’istituzione anche nelle province di Massa Carrara e Lucca di un istituto tecnico superiore per gruppi di dirigenti nel settore del marmo, tempi delle concessioni pi lunghi per chi fa investimenti, oltre a progetti ambientali e occupazionali, e piani di riutilizzo della marmettola, i rifiuti del lapideo che spesso finiscono nei fiumi: questi, secondo il governatore della Toscana Enrico Rossi, i temi principali del protocollo per la salvaguardia della legalit e la promozione dello sviluppo sostenibile nelle cave apuo-versiliesi. A illustrarli stato lo stesso Rossi oggi a Palazzo Ducale a Massa (Massa Carrara), durante un incontro per fare il punto della situazione sul piano biennale straordinario per la sicurezza nella lavorazione del marmo nel distretto Apuo-Versiliese, emanato nel 2016 e prorogato poi fino al 2020. Presenti, tra gli altri, anche il procuratore di Massa Carrara Aldo Giubilaro, e il presidente della provincia Gianni Lorenzetti. La collaborazione con gli imprenditori essenziale – ha detto Rossi – e occorre che anche il governo faccia la sua parte concedendo pi autonomia alle Regione nel settore del marmo. Serve un’intesa forte con il ministero dell’ambiente per poi definire a livello regionale una sorta di glossario con le modalit di comportamento nelle cave e laboratori del piano dove si svolge l’attivit di segagione. Lo strumento un decreto che per negli anni sempre stato vanificato dai cambi di governo. In merito al problema della marmettola – ha aggiunto Rossi – sono allo studio sistemi per il riciclo, in ambiente edile. La proroga del piano cave ha previsto, al primo finanziamento di 2,5 milioni, altri 750 mila euro per l’assunzione di nuovo personale e l’acquisto di macchinari speciali.Nel comprensorio apuo-versiliese, spiega una nota, si contano pi di trecento cave di marmo. Quelle attive sono attorno alla met : novanta in provincia di Massa Carrara, sessanta in quella di Lucca. Nel 2018 l’Asl Toscana nord ovest registra, nei primi sei mesi dell’anno, gi 605 controlli, con una media di 8 o 9 a cava: 211 nel lucchese, 394 a Massa Carrara, e 168 nei laboratori sui 360 programmati. Ne sono scaturite quindici ‘non conformit ’ e due sanzioni amministrative. L’Arpat ha invece svolto 60 sopralluoghi nei primi sei mesi del 2018: 49 hanno riguardato le cave (ne sono state controllate 34 su sessantacinque) e 11 impianti esterni. Gli esiti complessivi sono stati 24 comunicazioni di reato ed altrettante sanzioni amministrative: dodici riguardano la gestione delle acque, altre dieci lo smaltimento dei rifiuti. I carabinieri forestali hanno partecipato a undici sopralluoghi su nuovi siti estrattivi e realizzato 138 controlli su strada sui mezzi pesanti che trasportano marmo, ben oltre i cento che erano stati programmati per tutto l’anno. Altri quaranta sopralluoghi, su sessanta previsti in tutto l’anno, sono stati effettuati dalle capitanerie di porto e guardia costiera di Marina di Carrara e Viareggio, coinvolti nel progetto perch la ‘marmettola’, ovvero il fango di risulta che si origina dall’estrazione e segagione della pietra e che finisce nei torrenti innalzandone anche il livello, poi arriva anche in mare. (ANSA).Cave, Rossi: Formare i lavoratori e una spinta all?economia circolareIl progetto straordinario sulla cave deve diventare qualcosa di stabile e duraturo. Il presidente della Toscana Enrico Rossi ripete quello che gi aveva anticipato due giorni fa a Lucca, dove gi era stato fatto il punto sul protocollo firmato nel 2016. Il progetto non solo ha aumentato quantit e qualit dei controlli: ha creato sensibilit diffuse tra i lavoratori e gli imprenditori, ha portato ad elaborare linee guida condivise sulla sicurezza e sul rispetto dell’ambiente che hanno chiarito zone d’ombra. Sarebbe un peccato ? dice – che non avesse continuit . E in questo ci potrebbe aiutare il regionalismo differenziato. Tra gli ambiti di maggiore autonomia richiesti al governo e previsti dalla Costituzione, la Toscana ha infatti inserito nell’elenco anche ambiente e sicurezza sul lavoro.Ma per il futuro dell’attivit di estrazione nelle cave tre temi, secondo il presidente, si impongono sopra gli altri, gi tutti in agenda per settembre: la formazione che deve partire fin dalla scuola, il riutilizzo dei residui di lavorazione e una premialit nel rinnovo delle concessioni per chi garantisce piani di di sviluppo, crescita dell’occupazione sul territorio e salvaguardia ambientale.Per la formazione l’idea di Rossi quella di un istituto tecnico superiore, due anni post diploma come gi ne esistono undici in altri distretti della Toscana, con programmi didattici concertati con gli imprenditori, ma vocati in questo caso alla lavorazione nelle cave e nei laboratori: trenta o quaranta diplomati l’anno, per qualificare l’occupazione in montagna e in azienda e creare una classe dirigente intermedia con una maggiore sensibilit ambientale, sulla sicurezza ma anche per la valorizzazione dei prodotti. Una scommessa, su cui ? sottolinea – serve per la collaborazione degli imprenditori. Senza infatti non si pu fare.Per favorire l’economia circolare Rossi propone un piano cave che parta dell’idea che ci che serve per la costruzione delle opere pubbliche deve scaturire, in prima battuta, dall’uso dei residui di lavorazione, se compatibile. Tra i residui eventualmente da valorizzare c’ anche la marmettola. Faremo una legge ? dice ? che imponga una collocazione pi sicura a questi residui. .Poi c’ il tema della concessioni. Il presidente ribadisce la sua non contrariet , dice, a vincolare il rinnovo del diritto d’uso e di scavo in cambio di precisi impegni. Sono pronto a discuterne ? sottolinea ? se gli imprenditori presentano un piano industriale che valorizzi la salvaguardia dell’ambiente, la sicurezza e la creazione di posti di lavoro. Un premio a fronte di uno sforzo ripetuto e continuo, a partire da chi ha gi messo in campo azioni positive.Cave, i controlli fanno crescere la sensibilit su sicurezza e ambienteNel 2017, in un anno, i controlli erano gi quadruplicati e le ispezioni proseguono con lo stesso trend. Stamani, come gi era stato ieri l’altro a Lucca, al Palazzo Ducale di Massa, la Regione ha fatto il punto assieme ad Asl, Arpat, Procure e forze dell’ordine sul piano straordinario che riguarda le cave di marmo apuo-versiliesi lanciato nel 2016 e che prevede appunto pi sopralluoghi ma anche corsi di formazione e linee guida a disposizione degli imprenditori, per aiutarli ad elaborare i propri piani.Rigore nell’applicazione delle norme ma anche dialogo. E l’obiettivo, come ribadisce il presidente Rossi, non certo ostacolare lo sviluppo dell’attivit di estrazione ma per avere cave pi sicure per chi vi lavora e pi rispettose dell’ambiente e del paesaggio. E magari, auspica, favorire la ridistribuzione della ricchezza prodotta e chi lavora le pietre sul posto. Un’azione di squadra ? spiega ? che ha funzionato e che consente oggi di guardare al futuro con qualche speranza in pi. Certo c’ ancora da lavorare. Sul fronte soprattutto della sicurezza e per far crescere la consapevolezza dei lavoratori sottolinea il procuratore di Massa, Aldo Giubilaro. Ma i risultati ? aggiunge subito dopo ? sono gi notevoli. Per questo la Regione vorrebbe rendere st abile la collaborazione e le azioni messe in campo due anni fa.Il piano straordinario approvato a maggio 2016 si sarebbe dovuto concludere nel 2018. Ma gi l’anno scorso, a dicembre, la giunta aveva deciso una proroga fino al 2020: 2 milioni e mezzo lo stanziamento iniziale, 750 mila le risorse aggiunte. In tutto dunque tre milioni e 250 mila euro. Sono serviti per assumere nuovo personale: tecnici, geologi e ingegneri. Mezzo milione stato utilizzato per acquistare 17 fuoristrada, indispensabili per l’accesso in cava e altri i mezzi.A Massa oggi con il presidente della Toscana Enrico Rossi c’erano i tecnici di Regione, Asl e Arpat. C’era il procuratore Aldo Giubilaro, rappresentanti dei carabinieri forestali della Direzione Marittima, assessori delle amministrazioni comunali di Massa e Carrara ed anche, in via straordinaria, le parti sociali, per dare voce a lavoratori e imprenditori con cui l’incontro stata un’occasione di confronto. Non sono mancati suggerimenti. Si parlato molto di marmettola, rifiuti e residui delle lavorazioni. Gli imprenditori hanno bisogno di soluzioni stato invocato dalla sala. Ne parleremo gi settembre ha risposto Rossi, convinto della possibilit di dar vita ad un’economia circolare, magari imponendo un vincolo sul riutilizzo di questi materiali. Si parlato di turismo ed estrazione del marmo dalla cave, due scelte di sviluppo economico conciliabili per il presidente Rossi e non solo p er lui. Alla fine tutti sono stati soddisfatti degli obiettivi finora raggiunti con il protocollo.Il bilancio di sei mesiNel comprensorio apuo-versiliese si contano pi di trecento cave di marmo. Quelle attive sono attorno alla met : novanta in provincia di Massa Carrara, sessanta in quella di Lucca. Al giro di boa del 2018 l’Asl Nord-Ovest registra, nei primi sei mesi dell’anno, gi 605 accessi – una media di 8 o 9 a cava: 211 nel lucchese, 394 a Massa Carrara ? e 168 nei laboratori sui 360 programmati. Ne sono scaturite quindici ?non conformit ’ e due sanzioni amministrative. Obiettivo importante, per aumentare la sicurezza sul lavoro, stata definita una procedura omogenea per il ribaltamento delle bancate sezionate dal monte. Da qui a dicembre lo stesso sar fatto per la movimentazione dei materiali. Altre due procedure omogenee erano state partorite l’anno scorso.L’Arpat, l’azienda regionale per la protezione ambientale, di sopralluoghi nei primi sei mesi del 2018 ne ha fatti 60: 49 hanno riguardato le cave (ne sono state controllate 34 su sessantacinque) e 11 impianti esterni. Quindici sono state le verifiche per controllare se le prescrizioni fatte nel 2017 fossero state ottemperate. Gli esiti complessivi sono stati 24 comunicazioni di reato ed altrettante sanzioni amministrative: dodici riguardano la gestione delle acque, altre dieci lo smaltimento dei rifiuti. Arpat in questi primi mesi del 2018 ha approvato anche le linee guida per la classificazione e gestione dei materiali di cava, con una definizione certa e chiara a controllori e controllati su prodotti e sottoprodotti.Entro giugno, per quanto attiene il rischio idraulico e idrogeologico, i tecnici della Regione hanno completato il progetto di approfondimento sui bacini del Carrione e Frigido e sono stati eseguiti dodici sopralluoghi nei siti estrattivi. Gli uffici hanno completato anche la mappa del reticolo idrografico originario: strumento importante per capire cosa cambiato e se ci sono state responsabilit , ma anche per aiutarne il ripristino. Grazie ai satelliti, proseguito il monitoraggio della stabilit dei versanti: un sistema tenuto a battesimo l’anno scorso, con report ogni dodici giorni in grado di registrare scostamenti anche di pochi centimetri.I carabinieri forestali hanno partecipato a undici sopralluoghi su nuovi siti estrattivi e realizzato 138 controlli su strada sui mezzi pesanti che trasportano marmo, ben oltre i cento che erano stati programmati per tutto l’anno. Altri quaranta sopralluoghi, su sessanta previsti in tutto l’anno, sono stati effettuati dalle capitanerie di porto e guardia costiera di Marina di Carrara e Viareggio, coinvolti nel progetto perch la ?marmettola’, ovvero il fango di risulta che si origina dall’estrazione e segagione della pietra e che finisce nei torrenti innalzandone anche il livelo, poi arriva anche in mare. La marmettola si trasforma in una sorta di cemento e Confindustria sta studiando la possibilit di riciclarla, almeno in parte: una strada a cui guarda con interesse anche la Regione.I numeri del 2017Prima del piano straordinario, che ha permesso l’assunzione di nuovo personale, l’Asl Nord-Ovest contava 280 accessi e controlli totali. Nel 2017 ne sono stati programmati e poi effettuati 885 in 173 cave diverse e 453 in duecento laboratori. Gli esiti sono stati 36 verbali di prescrizione con comunicazione di notizia di reato, 28 non conformit per i siti estrattivi e 43, di cui 25 comunicazioni di notizia di reato, per i laboratori dove si lavora il marmo.L’Arpat, l’azienda regionale per la protezione ambientale, di sopralluoghi sempre nel 2017 ne ha fatti 161, con accessi in 65 diverse cave. Ne sono scaturite 42 comunicazioni di notizie di reato ed altrettante sanzioni amministrative, 20 prescrizioni, 9 lettere agli enti per provvedimenti di competenza e un sequestro di un capannone dove il gestore trattava e smaltiva i rifiuti prodotti dalla cava senza autorizzazione.Sempre l’anno scorso ci sono stati anche 19 sopralluoghi per quanto attiene il rischio idraulico e idrogeologico, da parte dei tecnici della Regione. E sempre la Regione, con i suoi ingegneri e architetti, ha controllato i progetti di 18 cave del distretto apuo-versiliese (e tre fuori distretto) per valutarne la compatibilit da un punto di vista paesaggistico.Trecentodiciotto sono stati i controlli che hanno coinvolto i carabinieri forestali: diciotto in cava, dodici a Lucca e sei a Massa Carrara, e trecento sui mezzi pesanti che trasportano marmo, grazie a sessantacinque posti di controllo e duecento militari complessivamente impegnati. Altri quaranta sopralluoghi, su sessanta previsti in tutto l’anno, sono stati effettuati dalle capitanerie di porto e guardia costiera di Marina di Carrara e Viareggio.Frigido e Carrione pi sicuri quattro anni dopo l’alluvioneCarrione e Frigido sono oggi pi sicuri, dopo l’alluvione del 5 novembre 2014: dieci milioni di euro investiti sul primo e quasi cinque sul secondo. Stiamo portando avanti gli impegni presi. Siamo quasi in fondo e non ci fermeremo spiega il presidente della Toscana Enrico Rossi, che stamani a Massa e Carrara ha visitato due cantieri. Prima tappa in via dei Ferrovieri e davanti le stazione dei treni di Carrara, poi il lungomare Vespucci di Marina di Massa dove Rossi ha annunciato un’ulteriore notizia che far lieti gli imprenditori: quattro milioni di euro gi pronti per un intervento sul Ricortola che eviter gli allagamenti nella zona industriale.Sul Carrione sono in corso gli ultimi lavori riepiloga sul torrente, mentre dietro di lui le trivelle realizzano i fori che serviranno ad ancorare i nuovi argini in cemento armato. Il tratto quello immediatamente prima e dopo la ferrovia. C’era un’ordinanza ? dice il presidente ? con cui avevamo imposto di rialzare e allargare il ponte di Rfi ed anche quell’opera stata fatta. Aiuter ad aumentare la portata finale, che passer da centoventi a centottanta metri cubi al secondo.Altri interventi di rafforzamento riguardano il centro di Carrara, ma il Genio Civile ? assieme al Comune – sta studiando anche i lavori necessari prima dell’abitato.Certo i cambiamenti climatici, con quei monti a ridosso del mare che sono una gioia per gli occhi ma complicano tutto, rendono ogni previsione sempre pi difficile. La sicurezza assoluta non esiste pi ed eventi in buona parte imprevedibili si ripetono oramai con una frequenza assolutamente ravvicinata ammette il presidente. Ci sono ? e Rossi le ricorda, assieme al sindaco – anche criticit strutturali: le case nel tempo costruite a valle, che hanno ridotto la naturale cassa di espansione del torrente, e il reticolo idraulico minore che si perso a monte, per le cave e le licenze. Il Genio Civile l’ha ricostruito su carta e ora lo vogliamo ricostituire annuncia. Ma il salto di qualit ? conclude Rossi ? c’ stato e consente oggi di mettere in sicurezza un buon numero di famiglie.Con il Comune la Regione ha definito anche un accordo per il nuovo porto, che sta andando in gara con un contributo regionale di 15 milioni. Sar pi piccolo e non ci sar pi nessuna interferenza con la bocca del Carrione.Poi c’ la marmettola, quella fanghiglia di polveri di residui di lavorazione del marmo, che scorre nelle acque del torrente, biancastre anche stamani. La marmettola si deposita sul fondo e certo non contribuisce alla portata, oltre a distruggere la vita e la flora del fiume. La soluzione? Evitare che vada nei torrenti ? dice il presidente – : con i controlli ma anche con il riuso e il riciclo. Ne stiamo discutendo e a settembre anche su questo ho convocato un incontro.In bocca di Frigido, sul Lungomare Vespucci a Marina di Massa, i lavori sono invece gi terminati il 21 giugno. Il ponte stato rialzato di un metro e quaranta centimetri per far fronte ad eventi straordinari, ma gli interventi proseguiranno con la costruzione di argini vicino a Massa. La sicurezza idraulica fondamentale. Intervenire e prevenire doveroso ? spiega Rossi -, per la vita delle persone ma anche per le attivit economiche. Da qui, appunto, i quattro milioni stanziati sul Ricortola per mettere in sicurezza l’area industriale.ÿ
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