Ormai graduale ma costante il decadimento degli arsenali e dei centri tecnici della marina militare che tra qualche anno, col pensionamento delle maestranze storiche e la perdita delle loro conoscenze tecniche, in assenza di un improcrastinabile ricambio generazionale e professionale, rischiano inesorabilmente di chiudere i battenti. A denunciarlo la Fp Cgil, in una nota. Lo stato di abbandono in cui versano attualmente gli arsenali militari – osserva il sindacato – rappresenta l’ennesimo esempio di un Paese che non investe sulle proprie eccellenze e non sa valorizzare, come nel caso specifico, l’importante ruolo che gli arsenali interpretano per il lavoro e l’economia nazionale, e che preferisce agevolare il ricorso all’esternalizzazione selvaggia dei servizi a costi notevolmente maggiori, piuttosto che favorire le attivit in house. Gli arsenali, infatti, specifica la Fp Cgil, unitamente alla flotta, alla cantieristica militare e civile, al suo apparato industriale capace di realizzare e curare avanzati sistemi d’arma, costituiscono uno dei pilastri su cui si basa ed esprime la capacit marittima di un paese, e la specificit delle loro competenze professionali rappresenta un patrimonio da preservare e difendere in ogni sede. Il sindacato chiede perci l’attuazione di un nuovo programma di rilancio industriale e l’avvio di un piano straordinario di assunzioni. Allo stato attuale – afferma – servirebbero almeno mille tecnici civili all’area tecnico industriale della marina militare, un primo ma importante passo capace di interrompere la lenta agonia degli arsenali e rilanciarne le potenzialit per garantire l’occupazione e offrire sostegno allo sviluppo economico e sociale del paese e delle aree in cui ricadono, conclude la Fp Cgil.(ANSA).
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