La legge Toscana prevede, alla scadenza della concessione di Publiacqua nel 2021, l?effettuazione di una gara che abbia valore a cascata anche per gli altri territori e, quindi, la possibilit di avviare un percorso di gestione unitaria del Servizio idrico in Toscana. In questo contesto le proroghe rischiano di dilazionare e compromettere il percorsoNon ha avuto un grande risalto la notizia dell?approvazione il 22 gennaio u.s. della delibera,da parte dell?Assemblea dell?Autorit Idrica Toscana, che accoglie la richiesta di Acque spa che gestisce il servizio idrico integrato nella Provincia di Arezzo e alcuni Comuni del senese, di estendere il contratto di concessione fino al 2027.Per altro l?approvazione avvenuta dopo un serrato dibattito con 6 voti contrari, tra cui quello del Comune di Arezzo e 9 astenuti. C? da tener presente a questo proposito che l?attuale concessione sarebbe scaduta nel 2024. Ci sarebbe stato il tempo per un approfondimento della richiesta.Come Associazione di tutela degli utenti ribadiamo la nostra contrariet al meccanismo delle proroghe perch non danno adeguate garanzie per gli utenti di una sostanziale revisione e adeguamento delle convenzioni in atto in quanto , come emerso anche in precedenti assemblee dell? AIT e da noi pi volte denunciato, producono un ingiustificato aumento delle tariffe a causa della sussistenza di alcuni punti (metodo riconoscimento costi operativi, oneri di concessione?.) ormai largamente superati.Soprattutto vogliamo sottolineare un?altra ancora pi importante ragione: In Toscana abbiamo una legge che prevede alla scadenza della concessione di Publiacqua nel 2021 l?effettuazione di una gara che abbia valore a cascata anche per gli altri territori e, quindi, la possibilit di avviare un percorso di gestione unitaria del Servizio idrico in Toscana.In questo contesto le proroghe rischiano di dilazionare e compromettere questo percorso che ovviamente richiede scelte politiche di prospettiva e di lungo periodo e, quindi, un pi forte e incisivo ruolo del pubblico. Ci sembra che sia proprio questo quello che manca nelle decisioni politiche finora assunte e che stanno portando a scelte di corto respiro che sono giustificate da un presunto e parziale minor costo nell?immediato del servizio, ma che allontanano una riflessione ormai matura ed urgente sull?esperienza finora fatta in Toscana e, soprattutto, quale futuro vogliamo dare a questo settore.Federconsumatori ToscanaFulvio Farnesi Giuseppe Notaro
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