Dall’alluvione di Firenze del 1966, per la messa in sicurezza dell’Arno stato fatto poco: ancora le casse di espansione non ci sono, dunque il rischio pi o meno immutato. Lo ha detto oggi durante un convegno sui cambiamenti climatici all’Accademia dei Georgofili a Firenze il climatologo Giampiero Maracchi. Lo scienziato ha poi spiegato che i cambiamenti globali nel clima intervenuti negli ultimi decenni non hanno contribuito a modificare, in meglio o in peggio, la possibilit del rischio che un evento del genere possa ripetersi. Questo perch, ha illustrato, l’evento meteorologico che ha causato l’alluvione del ’66 stato un fenomeno di impatto regionale e protratto nel tempo, circa una settimana: quanto avvenuto a Firenze ne costitu il picco. Gli eventi estremi tipici dei cambiamenti climatici ai quali assistiamo oggi sono di natura molto diversa: si tratta di accadimenti in genere molto localizzati a livello di aree coinvolte, e ben pi brevi quanto a durata. Statisticamente, dunque, per il verificarsi di un fatto come l’alluvione non cambiato nulla: allora come adesso, mediamente, un evento che pu succedere circa una volta ogni secolo. (ANSA).Agricoltura, per Maracchi politica non attenta a settore In campagna elettorale se ne parla poco, conseguenze negativePurtroppo nell’attuale campagna elettorale si sente poco parlare di agricoltura, rispetto all’ambito della produzione industriale: questo perch, anche in politica, non si sviluppata una cultura attenta all’impatto economico complessivo della filiera agricola, che oggi vale pi di 200 miliardi in Italia. Lo ha detto oggi, a margine di un convegno sui cambiamenti climatici all’Accademia dei Georgofili di Firenze, il climatologo Giampiero Maracchi. La conseguenza di questa lacuna sar anche un aggravio al problema del lavoro – ha aggiunto – mentre l’agricoltura, se non sottovalutata, potrebbe risolvere in parte problema dell’occupazione e allo stesso tempo anche quello, altrettanto urgente, della rivitalizzazione delle aree rurali. Su questo fronte, inoltre, si riscontra pure una mancata attuazione di indirizzi europei, che prevedono impegni in questo senso, ma fino ad oggi sono pi o meno sostanzialmente ignorati. (ANSA).
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