Un inventario digitale e grafico condiviso da diverse realt della pubblica amministrazione per misurare congruamente il valore dei terreni confiscati alla criminalit organizzata e dare una fotografia realistica per i bandi di assegnazione di questi beni immobiliari dove pu nascere buona economia. E’ l’obiettivo del protocollo d’intesa, firmato oggi al Mipaaf, tra il ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali, l’Agenzia per le Erogazioni in Agricoltura (Agea) e l’Agenzia Nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalit organizzata (Anbsc). Il protocollo intende facilitare una pi efficiente gestione dei terreni e delle aziende agricole confiscate, incentivando la condivisione del patrimonio informativo. L’intesa ha una portata strategica poich consente di conoscere, e di conseguenza valorizzare, il patrimonio fondiario – ha detto il prefetto Ennio Mario Sodano – che in questi anni stato soggetto a sequestro e confisca proprio grazie allo scambio dei dati. Si tratta, su base catastale, di 13.141 beni immobili confiscati e restituiti alla collettivit ; di questi il 29% sono terreni (3.800 beni). Il 90% dei terreni si trovano nelle quattro regioni con storico insediamento della criminalit organizzata: Campania, Calabria, Puglia, Sicilia. Ma ci sono aziende di rilievo in Toscana e aree ad alto valore fondiario al Nord. Per il vice ministro alle Politiche agricole Andrea Olivero l’intesa raggiunta oggi fa parte di un percorso di consapevole riappropriazione di beni della collettivit , da riportare a valore della collettivit . Ricollocare un bene confiscato – ha osservato – ha un notevole livello di complessit , basta solo pensare alla pluralit di soggetti necessari per una corretta gestione. Allo stesso tempo, dobbiamo sostenere e accrescere il riconoscimento del valore sociale ed economico del bene stesso dal momento della sua rinascita. Per questo ritengo che la rete attivata oggi possa contribuire al rafforzamento dei principi etici e legali della buona economia. E l’agricoltura sociale sar un buon alleato. (ANSA).Agricoltura: Olivero, rete a costo zero crea buona economiaIl Protocollo d’intesa tra il Mipaaf, l’Agenzia per le Erogazioni in Agricoltura e l’Agenzia Nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalit organizzata parte dall’idea di Pubblica amministrazione che trova soluzioni innovative e funzionali, e suggella il grande lavoro fatto in questa legislatura a favore della legalit e della coesione sociale. Abbiamo oggi bisogno di potenziare queste strutture e dobbiamo far diventare buona prassi la legge sul Caporalato. Lo ha detto il vice ministro alle Politiche agricole, nella sala del ministero intestata a Paola Clemente, bracciante pugliese morta di fatica nei campi. Sia la riforma del Terzo settore che la legge sull’agricoltura sociale – ha precisato Olivero – hanno previsto norme per i beni confiscati in agricoltura come nuova forma di coalizione, di solidariet e anche modello di welfare nelle aree rurali. ? questo l’obiettivo che ho da sempre sostenuto nel mio mandato governativo, gi con la promozione della Legge 1412015 e con le attivit dell’Osservatorio dell’Agricoltura Sociale. Non partiamo da zero, quindi, ma oggi quanto mai necessaria un profonda cooperazione tra diversi soggetti per costruire buon esempi di buona economia. Aziende agricole che non risultino solo finalizzate al riscatto sociale ma anche a buona economia soprattutto in aree interne e rurali. Il Protocollo – ha infine precisato – si inserisce in una collaborazione istituzionale a costi zero a tutela di un consistente patrimonio in termini assoluti e in termini simbolici. Nel grigio l’agricoltura non pu crescere bene, cresce soltanto nella buona economia.(ANSA).
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