Ghiselli: I dati riferiti all’esito delle domande per l’accesso all’Ape sociale e all’anticipo pensionistico per i precoci sono di una gravit estremaI dati riferiti all’esito delle domande per l’accesso all’Ape sociale e all’anticipo pensionistico per i precoci sono di una gravit estrema. L’Inps e il governo devono immediatamente porre rimedio ad una situazione incredibile nella quale lo spirito e la lettera delle norme vengono ignorati, impedendo cos a decine di migliaia di persone di accedere alle prestazioni cui hanno diritto. Cos il segretario confederale della Cgil Roberto Ghiselli commenta quanto emerso dall’audizione alla Camera del direttore generale dell’Inps Gabriella Di Michele.Nei giorni scorsi – ricorda Ghiselli – abbiamo chiesto unitariamente un incontro urgente al presidente dell’Istituto e al Ministero del Lavoro per un chiarimento e per accelerare il superamento di tale situazione. Ci auguriamo di avere un immediato riscontro.Inoltre – aggiunge in conclusione il dirigente sindacale – sar necessario, per il prossimo anno, apportare delle modifiche sostanziali a questi strumenti per permettere a molti pi lavoratori di poterne usufruire, in una condizione di maggior certezza procedurale e normativa. da rassegna.itApe sociale, l?inps ha respinto il 70% delle domande. Inca Cgil, andata come si temeva.ÿ Morena Piccinini, la promessa di riesame non cancella le responsabilit di Inps e MinisteroPurtroppo, le previsioni di Inca Cgil sulle tante, troppe domande respinte di Ape sociale si sono avverate. I dati comunicati dal direttore generale dell’Inps, Gabriella Di Michele, alla commissione Lavoro della Camera, confermano quanto era stato preannunciato nel dossier del patronato della Cgil il 12 ottobre scorso. ?Il 70% delle domande respinte dicono sostanzialmente che ? osserva Morena Piccinini, presidente Inca? ci sono problemi sostanziali di interpretazioni delle norme, che vanno risolti. L?auspicio che gli ulteriori chiarimenti, non ancora noti, ma comunque forniti ad Inps dal ministero del Lavoro soltanto dopo la denuncia di Inca, vadano nella direzione di un allargamento della platea dei beneficiari?. ?Quanto alle risorse gi stanziate per una platea previsionale di circa 60 mila domande, e che inevitabilmente resteranno inutilizzate ? aggiunge ? pretendiamo che vengono ugualmente spese per consentire a tanti disoccupati, invalidi e precoci di essere riammessi, come giusto che sia?.Per la presidente dell?Inca quanto sta succedendo sull?applicazione dell?Ape sociale resta ?inaccettabile e non cancella le responsabilit sui ritardi con cui Inps e Ministero del lavoro stanno cercando di porvi rimedio, ammesso che le nuove disposizioni ministeriali siano effettivamente estensive e non invece rivolte a togliere da una imbarazzante quanto davvero poco comprensibile posizione in cui si ficcata Inps?. ?Il riesame delle domande respinte, promesso dall?istituto previdenziale ? afferma ancora Piccinini ? deve essere fatto applicando correttamente la normativa e non con arbitrarie interpretazioni, che rischiano di vanificare lo spirito della legge istitutiva dell?indennit Ape sociale e, soprattutto, ad azzerare le gi magre aspettative di numerosi lavoratori, che versano in precarie condizioni occupazionali, ultrasessantatreenni, ai quali va riconosciuto il sacrosanto diritto di poter anticipare il pensionamento di tre anni?.Per l’Inca, insomma, sull?Ape sociale si gi perso molto tempo. Si doveva partire il 1ø maggio, ma il decreto applicativo stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale soltanto il 17 giugno, con oltre un mese e mezzo di ritardo, senza per modificare la data di scadenza per la presentazione delle domande, che rimasta confermata al 15 luglio. A disposizione degli Istituti abilitati nell?inoltro delle richieste, sono rimasti poco pi di venti giorni lavorativi effettivi (escludendo i fine settimana) per svolgere l?attivit di tutela individuale. Da allora, gli uffici territoriali del patronato, ricordano all?Inca, sono stati presi letteralmente d?assalto e hanno dovuto fronteggiare gli inevitabili stop end go delle procedure informatiche, che pure erano state predisposte da Inps, a suo dire, molto tempo prima.Anche considerando come attenuante la pausa estiva, si arrivati a settembre quando oramai gli errori interpretativi delle norme cominciavano a produrre un numero significativo ?sospetto? di domande respinte. Ciononostante, soltanto il 9 ottobre, cio tre giorni prima della pubblicazione del dossier di Inca e sei giorni prima della scadenza del 15 ottobre, l?Inps si attivata presso il ministero del lavoro per chiedere chiarimenti interpretativi. Risultato: l?applicazione dell?Ape sociale, che pure doveva partire il 1ø maggio, ha accumulato quasi 6 mesi di ritardo; ancor di pi ne ha gi maturati l?Ape volontario, il cui decreto stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale soltanto il 17 ottobre scorso. Anche questo provvedimento non pu dirsi completamente fruibile perch mancano ancora le convenzioni con le associazioni bancarie e assicurative.Insomma, dalla legge di Bilancio 2016, che ha introdotto l?indennit Ape sociale e l?anticipo finanziario a garanzia pensionistica (Ape volontario), trascorso quasi un anno senza che queste misure siano state rese effettivamente operative, bruciando quasi la met del tempo della sperimentazione di tali strumenti (fino al 2018), prevista nei rispettivi decreti attuativi. ?Tutto questo si sta consumando ? osserva ancora Piccinini ? mentre il Consiglio dei ministri approva una manovra finanziaria respingendo la richiesta di Cgil, Cisl e Uil di rimodulare l?innalzamento automatico dell?et di pensionamento, che invece consentirebbe di restituire qualche elemento di flessibilit di uscita dal lavoro favorendo, anche per questa strada, l?occupazione stabile dei giovani?. di Lisa Bartoli (Inca Cgil Nazionale) da rassegna.it
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