Chiudono 65 uffici postali, lo Spi non ci staQuello postale un servizio pubblico fondamentale e le sole leggi di mercato non possono valere. Se fossero state applicate non ci sarebbero stati mai stati ‘postali’ che percorrevano strette strade bianche che portavano il ‘sacco’ con la corrispondenza degli italiani. Sono le parole di Daniela Cappelli, segretaria generale dello Spi Toscana, in merito all’annuncio di Poste Italiane di chiudere altri 65 uffici in Toscana. Il sindacato dei pensionati si schiera a difesa di un servizio essenziale per la popolazione anziana e non solo dando appoggio ai sindacati confederali e di categoria (che hanno fatto appello alla Regione per una mobilitazione contro i tagli), ai sindaci e alle loro associazioni. Poste Italiane dice che i servizi resteranno sempre quelli ? aggiunge Daniela Cappelli – impossibile credergli, sono una Spa non un’associazione di maghi, sfacciati non solo arroganti.SLP CISL SLC CGIL UILPOSTEUffici postali tagliati: un danno per il territorio e per le stesse Poste63 chiusure e 37 riduzione di aperture con 80 trasferimenti: ecco la lista completa. Alla vigilia dellincontro tra Regione e comuni i sindacati chiamano alla mobilitazione istituzioni e comunit locali.?La Toscana si mobiliti, dal vertice della Regione fino allultimo circolino di campagna, per impedire alle Poste di effettuare il taglio annunciato di 100 dei 1200 uffici postali nella nostra regione, in particolare di quelli pi periferici.? E lappello lanciato dai i segretari regionali di Slp-Cisl Vito Romaniello, Slc-Cgil Graziano Benedetti e Uilposte Renzo Nardi, che stamani hanno tenuto una conferenza stampa a Firenze, alla vigilia dellincontro, domani, tra Regione e comuni interessati dai tagli.?Il radicamento e la presenza capillare sul territorio uno dei patrimoni pi preziosi delle Poste hanno ?dicono i sindacati-; smantellare questa rete alla lunga costituir un boomerang per le stesse Poste che cos lasciano campo libero ai competitor bancari. Senza contare il grave danno per le comunit locali, soprattutto per i centri pi periferici e in particolare per gli anziani, che gi scontano la scarsit di servizi. Non lamentiamoci che le zone montane si spopolano se le lasciamo prive di qualunque servizio!?Poste Spa ha annunciato nei giorni scorsi la chiusura definitiva di 63 uffici postali e la riduzione delle giornate di apertura per altri 37. A soli tre anni dal precedente taglio che aveva portato a 74 chiusure e 57 razionalizzazioni. Le chiusure non porteranno a licenziamenti, ma alla ricollocazione di circa 80 lavoratori ?che andranno cos a coprire, ma solo in parte, il buco lasciato dai 130 lavoratori esodati del 2014. Altro che nuove assunzioni.??Oltretutto ? stato detto- gi in passato era stato attuato un piano di razionalizzazione che ha portato alla chiusura degli uffici meno redditizi. Ma cera stato un confronto per trovare una soluzione equilibrata. Stavolta lazienda ci ha annunciato il piano gi deciso, che prevede anche chiusure senza senso e che sar operativo entro 60 giorni.?Per questo i sindacati lanciano la mobilitazione e chiedono il sostegno delle Istituzioni (Regione, Anci, Uncem) ma anche delle comunit locali. ?Ci aspettiamo che dallincontro Regione-comuni di esca una strategia comune per spingere Poste Spa ad aprire un tavolo di confronto. Vorremmo che anche le comunit locali, a partire dai circoli e dalle associazioni di cui la nostra terra ricca, si mobilitassero per il loro ufficio postale. Oggi, grazie alla telematica, nelle realt pi decentrate lufficio postale potrebbe diventare un presidio multifunzionale, offrendo ?grazie ad accordi con il pubblico- tanti servizi, dallanagrafe alla consegna di medicine. Quella finestra sul mondo insomma che per i pi giovani internet, ma che per i pi anziani pu essere rappresentata proprio dallufficio postale.? com
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