(Articolo del segretario Claudio Bicchielli) ÿ- La bellissima Sala della Scuola Grande San Giovanni Evangelista di Veneziaÿha fatto da cornice al Convegno La macro regione Adriatica nuovaÿfrontiera della integrazione Europea? organizzato dallo Spi Nazionale.La discussione ha avuto come filo conduttore il rilancio dell’idea diÿEuropa che per esca dallo strangolamento economico e sociale in cui leÿpolitiche liberiste, in questi anni, l’hanno sprofondata.ÿRilanciare unÿEuropa solidale, l’Europa sociale, l’Europa dei popoli che il Manifesto diÿVentotene teorizzava.Il Sindacato pu giocare un ruolo decisivo; unÿSindacato che si sempre battuto per un Europa sociale, di un Sindacatoÿche unisce che fa ponte, proprio oggi che siamo in presenza di una vogliaÿdiffusa di chiusura della frontiere, di trionfo della xenofobia, di unaÿdisoccupazione spaventosa, di uno stato sociale che ormai statoÿscardinato.Il Convegno ha avuto il merito di aver posto l’Europa, con tempisticaÿformidabile, al centro della nostra discussione.La costituzione della Macroregione Adriatico-Jonica, oltre che aÿcontribuire a favorire un rapporto sempre pi stretto tra le regioni con loÿscopo di promuovere lo sviluppo economico e la coesione sociale, risultaÿdecisivo per la creazione di una rete specifica per i sindacati in grado diÿcoordinare e promuoverne l’ attivit .La Macroregione Adriatica coinvolgeÿtutta l’area Balcanica, oltre a una parte dell’Italia per quasi 70 milioni di persone.La Croazia, la Grecia, l’Albania, la Slovenia, la Serbia laÿBosnia, il Montenegro oltre alle nostre regioni Lombardia, Veneto o,ÿTrentino Alto Adige, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna, Marche, Umbria,ÿAbruzzo, Molise, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia sono i territoriÿinteressati al progetto.Il progetto pu quindi rappresentare la chiave perÿabbattere i sentimenti anti europei oggi dilaganti, partendo proprio daÿquei paesi che in Europa hanno conosciuto la guerra pi recentemente. LaÿMacroregione come progetto che unisca, non solo economicamente questiÿPaesi, ma che sia anche terreno come di sperimentazione sindacale sui temiÿdel lavoro, dello stato sociale, della sanit e delle pensioni.Carla Cantone, segretaria generale dello Spi Cgil ha concluso i lavoriÿfissando 4 punti fondamentali per l’Europa del nuovo secolo.1. Europa del Lavoro, contro ogni concorrenza sleale che aiuti ogni Paese aÿcompetere a livello mondiale per una crescita di qualit .2. Europa dei diritti di cittadinanza che non siano la sommatoria deiÿdiritti costituzionali dei vari Paesi ma che invece introducano elementi diÿforte novit come la Carta dei Diritti degli Anziani , uno strumento forteÿe innovativo per tutti gli anziani.3. Europa Sociale del dialogo e del confronto fra le istituzioni e i corpiÿintermedi degli Stati sia quelli dellaVecchia Europa pi fortiÿeconomicamente, e quelli arrivati da poco che possono rappresentareÿun’ulteriore risorsa per l’Europa.4. Europa delle Culture e della Pace proprio in quei Paesi che solo 20′ anniÿfa si combattevano con una guerra che investiva l’Europa dopo la secondaÿguerra mondiale.Queste le sfide per il Sindacato in Europa che non sono pi rinviabili seÿvogliamo far cambiare di segno a questa Europa.
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