Prossimo appuntamento il 4 giugno, sciopero e manifestazione a Roma. La Slc al governo: Deve garantire i posti di lavoro. Modificare le norme per migliorare l’occupazione, facendo risparmiare la spesa dello Stato in ammortizzatori e incentiviautore foto: Alan Clark, rkdesign (immagini di autore foto: Alan Clark, rkdesign)Mercoled 4 giugno sciopero nazionale dei lavoratori dei call center, con manifestazione a Roma. L’iniziativa stata proclamata dai sindacati di categoria, che oggi (27 maggio) sono stati ricevuti in un incontro con i ministeri del Lavoro e dello Sviluppo economico. Abbiamo chiesto al governo di produrre semplici modifiche legislative in grado di migliorare l’occupazione facendo risparmiare la spesa dello Stato in ammortizzatori sociali e incentivi all’occupazione. Questo il commento di Michele Azzola della Slc Cgil, al termine dell’incontro.Gli interventi proposti da Slc Cgil al viceministro Claudio De Vincenti – spiega Azzola in una nota – perseguono tre obiettivi: migliorare le condizioni di chi lavora nei call center garantendo continuit occupazionale; strutturare e consolidare il settore in modo che le aziende riprendano a competere sulla qualit , sull’efficienza e sull’innovazione in modo tale da premiare la meritocrazia e non, come avviene oggi, la spregiudicatezza delle imprese; ridurre il contenzioso giudiziario che rappresenta un vero e proprio freno agli investimenti nel nostro paese.Non si tratta quindi – continua il sindacalista – di avanzare richieste fantasiose, ma di allineare l’Italia a quanto gi fatto dagli altri paesi europei che hanno recepito puntualmente i contenuti della direttiva 200123CE a tutela dei lavoratori. Il prossimo appuntamento – conclude – lo sciopero con la grande manifestazione nazionale dei dipendenti dei call center che si svolger a Roma il prossimo 4 giugno proprio per sostenere le richieste predisposte dalle organizzazioni sindacali. da www.rassegna.itMise apre tavolo su call center, proposto osservatorioCon i circa 80.000 addetti e un giro di affari di 1,3 miliardi di euro, i call center lanciano un sos al governo: servono interventi regolatori, soprattutto per evitare la giungla nei rapporti di lavoro e la concorrenza fiscale tra regioni. Di questo, e altro, si discusso oggi al ministero dello Sviluppo Economico al primo tavolo che il dicastero di via Veneto dedica al comparto.Il confronto, presieduto dal viceministro Claudio De Vincenti alla presenza anche di dirigenti del Mise e del ministero del Lavoro, ha visto la partecipazione delle associazioni Assocontact, Federutility e Asstel e delle segreterie nazionali dei sindacati di categoria Cgil, Cisl, Uil e Ugl. Nel mirino ci sono, in modo particolare, le gare al massimo ribasso, responsabili delle conseguenti delocalizzazioni aziendali e quindi della contrattualizzazione selvaggia. La richiesta corale che viene dai call center che sia riscritta la normativa sui cambi di appalto, applicando l’articolo 2112 del codice civile, quello che disciplina la cessione dei rami d’azienda.L’esecutivo ha lanciato la proposta, che stata ben accolta da tutti i presenti, di un osservatorio nazionale. Con l’impegno, da parte dei ministeri interessati dalla vertenza, ad approfondimenti tecnici e legislativi su tutte le questioni sollevate, la riunione stata riconvocata per la met di giugno. (Adnkronos)
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