Solidariet? o populismo: due facce dellinsofferenza verso lausterit?

Le politiche economiche europee fondate sull’austerity sono state una sconfitta. In primo luogo, come diciamo da tempo, hanno perso nei risultati prodotti: pi? disoccupazione, pi? impoverimento, pi? disuguaglianze. Ora, dal voto emerge una insofferenza per una situazione che ha messo l’Europa dalla parte sbagliata. Si sono visti due modi di contestare questo stato di cose: da una parte la paura, le spinte xenofobe e nazionaliste; dall’altra, la vocazione del nostro continente alla solidariet? e all’uguaglianza. In tal senso qualcosa di importante si ? manifestato in Italia e nei paesi del Sud, quelli pi? in difficolt? per il rigore di Bruxelles. Un voto europeista, a differenza di quelli che puntano al ritorno delle piccole patrie. Un caso? Una contraddizione? No. Sulle rive del Mediterraneo, il centrosinistra e la sinistra in testa dimostrano che c’? la voglia di cercare un’Europa diversa, a poco tempo dal semestre europeo a guida italiana, un’occasione per rafforzare il concetto. Anche perch? i populismi e i nazionalismi che si sono manifestati proliferano quando le condizioni di vita delle persone peggiorano: fenomeni sui quali dovremo tenere alta la guardia. Infatti noi crediamo che la risposta agli sbagli dell’Europa sta nella solidariet? e nel lavoro. Il percorso resta lungo e difficile. La realizzazione di un’Europa del lavoro, dell’uguaglianza, del welfare, della solidariet?, dei cittadini non ? dietro l’angolo. Ma non c’? alternativa a battere la strada sulla quale stiamo camminando, se vogliamo che l’Europa resti un riferimento di democrazia e coesione sociale.

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