L’Agenzia regionale per la protezione ambientale della Toscana (Arpat) ha effettuato un’ispezione ambientale in una ditta tessile di Prato, di propriet e gestita da cinesi, in base al ‘progetto speciale’ voluto dal presidente della Regione Enrico Rossi per combattere l’economia sommersa del distretto. Sarebbe, riporta un comunicato, il primo controllo del progetto, che viene attuato in collaborazione con le procure di Prato, Firenze, Pistoia e la Procura Generale presso la Corte d’Appello di Firenze. La ditta ispezionata svolge attivit di rifinizione e stampaggio tessuti, una tipologia produttiva piuttosto diffusa nel distretto pratese dove ci sono attualmente oltre 100 aziende analoghe. Per quanto riguarda la gestione dei rifiuti, sono state rilevate diverse difformit sia amministrative che penali riconducibili alla irregolare gestione delle fasi di separazione, raccolta, stoccaggio e smaltimento dei rifiuti prodotti dall’attivit , classificabili in parte pericolosi ed in parte non pericolosi. L’aspetto pi critico riguarda la gestione dei prodotti chimici che oltre a costituire pericolo durante le inidonee operazioni di stoccaggio e trasporto, sono in parte non registrati nell’elenco dei prodotti detenuti o sprovvisti di schede di sicurezza o se presenti le schede di sicurezza non sono aggiornate. Infine riguardo alla gestione del personale, emerso che risulta dipendente part time con fasce orarie lavorative alquanto ridotte, pari a due ore, ragionevolmente non compatibili con il ciclo produttivo dell’azienda, pertanto risulta poco ‘realistica’ la gestione dell’azienda con il numero complessivo di personale previsto in organico. Della situazione di grave irregolarit ambientale, l’Arpat ha dato comunicazione alle autorit competenti.(ANSA).
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