Istat, segni di ripresa dall’industria italiana, ma soffre la domanda interna

Segnali di ripresa dall’industria made in Italy che a marzo registra una ripresa degli ordini e del fatturato sia su base annua, sia sul confronto con il mese precedente. Soffre ancora, invece, la domanda interna: se il dato Š positivo rispetto al 2013, l’Istat segnala una nuova contrazione rispetto a febbraio.Nel dettaglio, gli ordini dell’industria sono saliti, a marzo, dell’1,3% congiunturale (dati destagionalizzati) e del 2,8% tendenziale (dati grezzi); nel primo trimestre la crescita Š stata dello 0,4% congiunturale (rispetto al mese precedente) e del 2,7% tendenziale (sullo stesso periodo del 2013). Tuttavia, l’Istituto di statistica segnala come sul mercato interno il dato sia negativo con cali dello 0,2% su mese e dell’1,1% nel trimestre. Resta positivo il confronto annuo: +1,4%.Sul fronte del fatturato, i ricavi segnano un rialzo dello 0,3% a marzo rispetto a febbraio e del 2,5% sullo stesso periodo del 2013. Nel trimestre l’aumento Š stato dello 0,5% congiunturale e dell’1,2% tendenziale. Sul fronte interno il mercato registra una ripresa nel primo trimestre con un aumento dello 0,3% sul trimestre (-0,3% su anno).Per quanto riguarda il fatturato si registra un calo dello 0,8% congiunturale sul mercato estero e un aumento del 4,2% tendenziale, mentre gli ordini riportano un aumento del 3,5% sull’estero e del 4,9% tendenziale. Gli indici destagionalizzati del fatturato segnano un aumento congiunturale per i beni strumentali (+2%), mentre registrano flessioni per l’energia (-0,6%), peri beni di consumo (-0,5%) e per i beni intermedi (-0,1%). L’indice grezzo del fatturato cresce, in termini tendenziali, del 2,5%: il contributo pi— ampio a tale aumento viene dalla componente interna dei beni strumentali.Per il fatturato l’incremento tendenziale pi— rilevante si registra nella fabbricazione di mezzi di trasporto (+25,9%), la maggiore diminuzione riguarda la fabbricazione di coke e prodotti petroliferi raffinati (-7%). Per gli ordini, l’incremento pi— rilevante si registra nella fabbricazione di mezzi di trasporto (+21,1%), la flessione maggiore si osserva nella fabbricazione di apparecchiature elettriche e apparecchiature per uso domestico non elettriche (-13,6%). da repubblica.it

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