Un sistema nazionale per il lavoro, articolato in agenzie regionali, responsabili della programmazione e della gestione dei servizi, che regolano e organizzano gli interventi sul territorio, in un positivo rapporto pubblico-privato. Questi gli elementi centrali della proposta, cui la Regione sta lavorando e che l’assessore alle attivit produttive lavoro e formazione della Regione Toscana, coordinatore per il settore lavoro della conferenza delle Regioni, ha citato oggi intervenendo al convegno organizzato al Palazzo degli affari a Firenze dai soggetti privati toscani accreditati per i servizi al lavoro che, da tempo, collaborano con i centri per l’impiego gestiti dalle Province. In un quadro generale – afferma l’assessore – nel quale la disoccupazione tende a porsi pi che mai come vera e propria emergenza sociale e nel quale il legame tra politiche attive e passive per l’occupazione reso pi stringente dall’obbligo di erogare politiche attive, tipo orientamento e formazione, ai lavoratori beneficiari di ammortizzatori sociali, assolutamente necessario rafforzare i servizi per il lavoro. La proposta, illustrata da Simoncini, anche ieri, in un incontro nazionale all’Isfol presente il sottosegretario dell’Aringa, prevede che, una volta definiti a livello nazionale gli standard e gli obiettivi da perseguire, le funzioni di programmazione e attuazione degli interventi rimangano appannaggio delle Regioni, in modo da renderli coerenti con le caratteristiche dei sistemi produttivi locali e le dinamiche domanda-offerta di lavoro a livello territoriale. Il livello nazionale – spiega Simoncini – sar la sede per la definizione dei livelli essenziali di prestazioni, il monitoraggio dei risultati e del funzionamento del sistema, il supporto alle situazioni di difficolt , riassumendo in s anche le funzioni di Isfol e Italia Lavoro, di coordinamento e promozione di progetti ed interventi di livello nazionale. Le agenzie regionali, diretta emanazione delle Regioni, sono chiamate ad attuare le politiche del lavoro, assicurare il rispetto dei livelli essenziali delle prestazioni nei rispettivi territori, nonch alla diffusione dei servizi a livello locale. Alle agenzie sarebbero affidate anche le funzioni di programmazione in materia di formazione. I centri per l’impiego diventerebbero cos strutture territoriali delle Agenzie regionali, con compiti di accoglienza e di erogazione dei servizi e sarebbero organizzati in raccordo tra pubblico e privato. Pi in dettaglio, le funzioni delle agenzie regionali dovrebbero essere quelle di incontro fra domanda e offerta di lavoro, la gestione di politiche attive, la prevenzione della disoccupazione, l’orientamento e il monitoraggio dell’obbligo di istruzione, le gestione del sistema informativo, il rapporto con le altre agenzie regionali, con il ministero e le istituzioni locali, con i soggetti privati del sistema. (ANSA).
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