La decisione del Consiglio dei ministri di approvare il decreto che modifica il regime per la Tares per il 2013 migliora un po’ il quadro di certezza dei finanziamenti alle imprese che gestiscono i servizi, ma non modifica un giudizio negativo sull’insieme della manovra. Questo il commento di Alfredo De Girolamo, presidente di Confservizi Cispel Toscana, sul provvedimento governativo sottolineando che esso consente ai Comuni di utilizzare i gestori del servizio per le attivit di riscossione solo per le prime due rate del 2013, per poi passare ad un sistema di pagamento tramite cartelle esattoriali o versamenti degli utenti su conto corrente. Si tratta dunque di una decisione incomprensibile, che comporter – osserva – un arretramento del sistema ed esuberi del personale oggi impiegato dalle imprese per questa attivit . Nel mettere in evidenza che il peso dell’ennesimo salasso fiscale di fine anno solo rinviato alla responsabilit del prossimo governo, quando arriver e non si garantisce un moderno ed equilibrato sistema di incassi e riscossione e che dunque l’approccio del governo Monti stato solo fiscale perch anche questo settore chiamato a garantire flussi di cassa del bilancio pubblico in una logica di controllo del deficit, De Girolamo ha messo in evidenza che invece di completare il percorso avviato anni fa con la Tia, applicata in quasi la met del Paese obbligando l’altra met a farlo e risolvendo il problema dell’Iva cosi come indicato correttamente dalla Corte costituzionale, si scelto di far regredire tutto il sistema nel mondo dei tempi di pagamento dei Comuni, come se non bastassero gi i miliardi di crediti non pagati accumulati dalle aziende pubbliche e private verso le pubbliche amministrazioni. (ANSA).
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