Sulla riforma del lavoro c’ ancora molto da fare, perch nonostante l’intervento Fornero non siamo andati abbastanza lontani a causa della Cgil che considerevolmente resistente al cambiamento. E’ l’accusa, diretta, di Mario Monti al sindacato di Corso d’Italia. Il presidente del Consiglio lo ha detto intervenendo da dimissionario al World Economic Forum di Davos.Durante una tavola rotonda con altri primi ministri a Davos, a Monti viene chiesto cosa farebbe contro la disoccupazione in Italia, soprattutto dei giovani. E premier uscente, ormai pi che altro candidato dell’area di centro, risponde: Due cose. La prima sono misure specifiche per i giovani, e nonostante le difficolt di bilancio gi abbiamo iniziato ad aiutare fiscalmente le imprese che assumono i giovani, ma molto pu essere ancora fatto in una prospettiva di 5 anni ora che abbiamo una situaizone di finanza pubblica molto pi solida.La seconda la riforma del lavoro: Abbiamo introdotto una riforma per iniettare pi flessibilit nel mercato del lavoro. Ma non siamo andati abbastanza lontani perch uno dei sindacati considerevolmente resistente al cambiamento, e dobbiamo cambiare questa cultura. La Cgil ha anche detto no a un recente accordo sulla produttivit che gli altri sindacati hanno accettato.A prendere per primo le difese della Cgil stato, a sorpresa, il presidente di Confindustria Giorgio Squinzi intervistato a RadioAnch’io. Il sindacato di Corso d’Italia, ha detto, ?non un ostacolo alle riforme e agli interventi per la crescita.Io non considero nessuno un ostacolo a questo tipo di interventi, a questo tipo di riforme, ripete. So che anche la Cgil sta per presentare un suo documento programmatico, non so ancora i contenuti ma quello che vorrei ricordare che siamo tutti sulla stessa barca, siamo nel pieno della tempesta perfetta quindi dobbiamo metterci tutti a remare nella stessa direzione – continua Squinzi – io mi auguro che si ritrovi quella coesione che ha permesso alla nostra nazione di uscire dalla crisi della seconda guerra mondiale, e che nel giro di un paio di decenni ci ha trasformati da una nazione contadina di seconda categoria in una delle cinque potenze economiche mondiali pi forti: serve un nuovo miracolo italiano, dobbiamo avere questo obiettivo, ci dobbiamo credere; noi imprenditori ci crediamo e ce la metteremo tutta.A stretto giro arrivano anche le parole di Pierluigi Bersani. Attribuire a noi una eterodirezione dalla Cgil ridicolo, mi stupisco che una personalit come Monti cada su luoghi comuni sufflati dalla destra. Cos il segretario del Pd, intervistato da Agor . Con una organizzazione che ha 4-5mln di iscritti si pu litigare ma non puoi in premessa dire una posizione che non va – ha aggiunto -. La Cgil un sindacato, non un partito, una posizione di questo genere molto pericolosa perch lascia fuori un pezzo del Paese. Io non lo far mai.Poi entra nel merito: La Cgil ha torto nell’essere cos resistente nel decentramento contrattuale, ma dopo ha ragione quando dice la sua sui criteri di rappresentanza e rappresentativit . L ha sbagliato il governo, perch le due cose si tengono e avrebbe dovuto lavorare per questa mediazione. da rassegna.it
42 2 minuti di lettura