Ultimo direttivo del 2012 per lo Spi Toscana gioved 13 scorso all’AC Hotel di Firenze in cui ? stato presentato il bilancio di previsione del 2013.L’anno si chiude in positivo per lo Spi Toscana elemento non scontato di questi tempi anche se non mancano le preoccupazioni per il prossimo anno.Le ha ben riassunte nel suo intervento la segretaria regionale Daniela Cappelli.?La crisi presenta il suo conto. Il precariato secondo i dati Istat esce dai recinti dei giovani e coinvolge sempre pi? spesso gli over 34. Ne esce la fotografia di un paese dove sono sempre pi? ampie le fasce di popolazione che oggi vivono senza prospettive e forse domani senza reddito.Un mondo senza tutele e senza ammortizzatori sociali con soluzione bluff (vedi Aspi) che peggiorano le prestazioni e coperture contributive.La situazione del tessuto industriale e la condizione sia dei lavoratori che dei pensionati ? drammatica. E’ finito anche il tempo delle analisi e delle chiacchere oggi occorrono idee e risorse per tutelare le persone e soprattutto sostenere la scelta del piano del lavoro che faccia ripartire la crescita.E per arrestare la povert? che ? sempre pi? dilagante. Il 28,4% delle persone ? a rischio povert? o esclusione sociale. Il dato ? in crescita rispetto agli anni precedenti ed ? pi? elevato anche rispetto alla media europea rispetto alla deprivazione (riscaldamento, spese impreviste, pasti adeguati).Il potere d’acquisto ? sceso del 13,2%, quello delle pensioni del 30%.Ci vuole ben altro che la social card!Invece che rilanciare uno strumento che nei fatti era gi? fallito la volta precedente forse sarebbe stato pi? utili far ripartire e finanziare il Fondo per le politiche sociali di fatto abbattuto dal Governo Berlusconi (nel 2004 era 1 miliardo, oggi 10 milioni).La crisi colpisce duro soprattutto le donne per quanto riguarda l’occupazione: gli impieghi sono pi? vulnerabili, l’occupazione nell’industria delle donne dimezzata.Finora, insieme alle donne, sono i pensionati ad aver dato e pagato di pi? questa crisi.E’ per questo che a chi si candida a governare il paese chiediamo di intervenire nella redistribuzione delle ricchezze e per tutelare i redditi da pensione.La campagna elettorale con la discesa in campo di Berlusconi ? iniziata e dalle dichiarazioni sulle spread abbiamo capito che tipo di campagna sar?.Noi non abbiamo fatto sconti al governo Monti. Abbiamo riconosciuto e apprezzato il recupero di credibilit? del nostro paese. Le scelte di rigore che sono state successivamente fatte per? hanno aggravate la condizione materiale delle persone. Il nostro paese non ? pi? nel baratro ma i redditi da lavoro e da pensione sono diminuiti. A questo si ? continuato a rispondere lavorando sui temi dell’offerta invece di provare a ragionare sulla domanda.Se dovessimo sintetizzare i meriti del governo Monti direi quelli di aver ricostruito un’immagine internazionale ed europea del Paese in grado di rispettare gli impegni mentre segnerei i limiti nella politica di rigore realizzata a senso unico, tutta sulle spalle dei soliti noti: lavoratori e pensionati, senza equit? rinviando la crescita.E’ stato difficile accettare anche una squadra di ministri che per quanto preparati ? difficile qualificare come tecnici per la scarsa conoscenza dei reali problemi degli italiani.Sul ritorno di Berlusconi mi auguro che gli italiani non cedano di fronte al populismo che si chiedano perch? se Berlusconi aveva le idee cos chiare non le ha messe in pratica? Il nostro compito ? di sensibilizzare i cittadini facendo si che non si arrendano alle soluzioni magiche prospettate dall’ex premier che cercher? di toccare gli istinti viscerali della gente (come con abolizione ICI).Oggi siamo alla vigilia di un appuntamento elettorale che ci auguriamo ripristini normali regole di democrazia per la costruzione di un nuovo governo con una nuova maggioranza politica certa e stabile.Un governo a cui chiedere che la politica con la P maiuscola (che anche grazie alle primarie del centro sinistra possiamo dire sta cominciando a riprendere la propria dignit? e ha tutto il diritto di rientrare in scena con programmi che stiano all’altezza della situazione) e che inizi ad disegnare delle reali prospettive.Sentiamo l’insofferenza generale nel Paese per la Politica che parla a s? stessa e anche noi dobbiamo provare a fare uno straordinario sforzo per parlare della condizione concreta delle persone, delle cose da fare.Con il prossimo Governo dovremo tornare ad occuparci delle pensioni del mercato del lavoro.Dare le risposte concrete ai pensionati vuol dire: rivedere il blocco rivalutazione delle pensioni; la politica fiscale; il welfare. E lavorare su serie politiche per equit? e crescita.Anche un piano per il lavoro rientra in questa elaborazione: senza una proposta sul lavoro non ? immaginabile parlare di futuro e uscita dalla crisi; e un’idea strategica di piano di lavoro.Da parte nostra occorre una grande campagna di sensibilizzazione per contrastare campagne populiste ma anche per rappresentare un’alternativa. Sappiamo che le priorit? sono:ricongiunzioni oneroseagonia esodatiriforma fiscaleriforma pensionirivalutazione pensioni, tre volte il minimosanit? pubblica per tuttiwelfare pubblicoAltro capitolo ? quello della sanit?. La sanit? dice Monti rischia il default e ha prospettato l’ipotesi di affiancare ?al finanziamento a carico della fiscalit? generale forme di finanziamento integrativo?.Noi siamo consapevoli che occorre intervenire su appropriatezza e eliminazione degli sprechi e che eliminado gli sprechi si possono fare risparmi immensi. Regioni come il Lazio ricoverano 3 giorni prima dell’intervento e in alcune aree del Mezzogiorni si arriva anche a 5- 6 giorni. Si deve lavorare perci? sugli sprechi ma anche difendere un sanit? pubblica universalistica.In questo senso prosegue la nostra trattativa con la Regione Toscana sulla sanit?. Ricordando bene che se non regge il sistema toscano della sanit? salta il sistema nazionale.La tenuta della Toscana non solo un problema regionale ma del Paese intero!
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