Abbiamo 5 giorni per fare dell?8 ottobre un?altra grande giornata di mobilitazione per il Paese.Perch? questo Paese ha bisogno del lavoro e il lavoro ha bisogno del lavoro pubblico.Basta saperlo ascoltare questo Paese per capire che ? stanco di luoghi comuni e battute sui fannulloni. E? stanco di faziose divisioni di chi contrappone il lavoro pubblico a quello privato. Salite nei nostri comuni montani e fatevi dire cosa accade quando si chiude una scuola e si tagliano i mezzi pubblici. Andate nei quartieri delle nostre citt? e fatevi raccontare quanto costa la sanit? quando si deve andare dal privato perch? con i tagli al personale si allungano i tempi delle liste d?attesa. Ascoltiamo cosa pensano le mamme del fatto che ai loro piccoli si vogliono offrire spazi per parcheggiarli piuttosto che asili per formarli. Ascoltiamo i cittadini quando chiedono legalit? e giustizia e provate a immaginare come garantirgliela se si tagliano mezzi e uomini. Ascoltiamo le famiglie quando ci dicono di aver investito tutto per fare dei loro figli dei laureati o diplomati per poi vederli precari e disoccupati perch? non si investe in ricerca, nell?universit?, nella formazione. E ascoltate quel padre e quella madre che hanno un figlio disabile al quale si toglie l?insegnante di sostegno. Cos come si dovrebbe capire da queste persone, fatte adulte, cosa pensano del fatto che nel lavoro gli sar? tolto il diritto pi? grande: quello di stare ed essere come gli altri, perch? confinati nel ghetto dei reparti confino.Ascoltate nelle assemblee di questi giorni e poi diciamo loro che l?8 ottobre si manifesta perch? le loro parole, i loro bisogni non sono stati lasciati soli.L?8 ottobre il lavoro pubblico si mobilita perch? vuole essere motore di un Paese nuovo e non ostaggio di un pensiero vecchio.C?? bisogno di beni comuni e c?? bisogno di un grande processo di cambiamento.Per questo la manifestazione di Roma sar? un?occasione per tutta la CGIL.
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