LE DICHIARAZIONI DI GESSICA BENEFORTISegretaria Generale CGIL Pistoia- Stupore e grande preoccupazione hanno accompagnato la lettura delle dichiarazioni dell’AD di Finmeccanica Giuseppe Orsi.Il tema in questione, tra l’altro, molte volte stato da noi proposto in maniera allarmante.Ma quando si parla di efficientamento ci preme ricordare con forza che i lavoratori hanno gi dato il proprio contributo con tanti sacrifici pagando un prezzo alto, in ultimo con l’accordo del 4 marzo 2010.Le scelte di Finmeccanica, invece, sul management, di cui si perso il conto degli amministratori delegati negli ultimi anni, non hanno prodotto risultati e neppure risolto i nodi strutturali per migliorare le capacit industriali dell’azienda.Finmeccanica deve rispondere ai lavoratori, proporre i giusti rimedi, sapendo fin da ora che noi ci opporremo totalmente alla facile via della dismissione di un patrimonio industriale fondamentale per il territorio in un settore strategico per tutta l’economia nazionale.Riteniamo pertanto che l’incontro tra Regione e Finmeccanica, per quanto a noi detto prospettato per settembre, per affrontare il tema del disatteso impegno di investimento in Toscana da parte dell’Azienda sia quanto mai necessario e urgente, alla luce delle dichiarazioni e degli sviluppi delle ultime ore.Gessica BenefortiSegretaria Generale CGIL PistoiaÿÿA Pistoia un ®fulmine a ciel sereno¯, come protesta il sindaco Renzo Berti. Giuseppe Orsi ha parlato di vendere lultimo giorno di luglio al Sole24Ore. E stata subito estate calda. A Pistoia dove la fabbrica storia, da quando nel 1900 la San Giorgio determin il passaggio del territorio dallagricoltura allindustria, poi divent Breda e poi Ansaldo Breda, il sindaco Berti sottolinea lassurdit che ®si pensi a vendere proprio quando AnsaldoBreda sta lavorando alla commessa di Trenitalia per i 50 nuovi super treni dellalta velocit ¯. Una commessa di un miliardo e mezzo per treni allavanguardia destinati al successo internazionale. ®Si butta via il bambino con lacqua sporca¯, avverte Nicola Riva a nome della Fiom pistoiese in unappassionata e dura lettera aperta allad Orsi. Mentre Il sindaco Berti e la presidente della Provincia, Fratoni, chiedono lintervento della Regione.Ma gi il presidente Rossi chiede di incontrare subito i ministri Romano e Tremonti ®che con il ministero delleconomia detiene la golden share del gruppo¯. Si indigna di aver saputo delle intenzioni di Finmeccanica solo dalla stampa. E che si voglia vendere ®unattivit fondamentale per lItalia su cui gli altri paesi investono e guadagnano perch il settore ferroviario ha un futuro¯. Invece qui il futuro si spegne. Ma la Toscana non ci sta: ®Abbiamo un distretto ferroviario e ci batteremo con tutti i mezzi per svilupparlo¯. Ci batteremo fino allultimo, lo dice anche Riva. Si apre, dice Rossi, ®una stagione di grande impegno comune¯.Anche il capogruppo Pd in Regione, Vittorio Bugli chiama in causa il governo e il toscano ministro Matteoli. Orsi parla di possibili acquirenti, da Bombardier, alla spagnola Caf, a General Electric. Ma i mille lavoratori diretti, e ancora di pi nellindotto, di AnsaldoBreda, come il sindaco, temono che si possa passare da unazienda di produzione di qualit a un semplice stabilimento di assemblaggio. Bugli sottolinea che la vendita ®sarebbe lultimo pesantissimo colpo allindustria toscana¯. Si ribella il Pd pistoiese. Getta acqua sul fuoco il Pdl regionale, per bocca del consigliere Nascosti: ®Non certo che si voglia vendere n che la vendita si concretizzi¯. Riva ricorda a Orsi i sacrifici chiesti negli ultimi 10 anni ai lavoratori che hanno continuato a valorizzare lazienda nonostante ®il clima di incertezza¯, ®nessun investimento produttivo in 30 anni¯ e con un gruppo dirigente ®non allaltezza o pi appassionato ai propri che agli interessi dellazienda¯. E ora, continua, che finalmente partito il piano di riorganizzazione, in nome del quale gli operai hanno accettato la cassa integrazione, ora si vende. ®Ci piacerebbe dice poter misurare gli sforzi compiuti alla fine del processo e non, come sempre ci accaduto, ricambiare tutto in corso dopera¯.ÿ
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