2 giugno: Mattarella,si rifletta su valori repubblicani. Crisi esige unit, responsabilit, coesione
Il 2 giugno sia una giornata per riflettere sui valori fondativi repubblicani”. E’ quanto si auspica il presidente Sergio Mattarella in occasione del 2 giugno in un messaggio ai prefetti italiani. “Nell’anniversario della fondazione della Repubblica rivolgo a voi – e, per il vostro tramite, agli amministratori locali e a tutti coloro che ricoprono pubbliche funzioni – l’augurio pi sincero affinch questa data sia occasione per una rinnovata riflessione sui valori fondativi repubblicani”, scrive Mattarella che aggiunge:”Nella prima fase dell’emergenza, voi Prefetti siete stati fortemente impegnati a garantire da un lato l’attuazione delle misure di contenimento del contagio, dall’altro la continuit delle filiere produttive e dei servizi essenziali nonch, pi in generale, la tenuta sociale ed economica dei territori. Affiancando e sostenendo, con generosit e abnegazione, l’azione dei Sindaci, delle Autorit sanitarie e di tutte le componenti del sistema di Protezione Civile, siete stati un sicuro punto di riferimento per le Istituzioni locali e i singoli Cittadini”.”Le dimensioni e la gravit della crisi, l’impatto che essa ha avuto su ogni aspetto della vita quotidiana, il dolore che ha pervaso le comunit colpite, hanno richiesto a tutti uno sforzo straordinario, anche sul piano emotivo. L’eccezionalit della situazione ha determinato difficolt mai sperimentate nella storia della Repubblica, ponendo a tutti i livelli di governo una continua domanda di unit, responsabilit e coesione”.”Il senso di responsabilit e le doti di resilienza che hanno animato le comunit nei momenti pi drammatici della crisi vanno ora trasposti in un impegno comune verso gli obiettivi del definitivo superamento dell’emergenza e di una solida e duratura ripresa. La crisi non terminata e tanto le Istituzioni quanto i Cittadini dovranno ancora confrontarsi a lungo con le sue conseguenze”.”La necessit di frenare la diffusione del virus ha imposto limitazioni alla socialit, sacrificando l’affettivit e i legami familiari; i pi giovani sono stati temporaneamente privati dei luoghi in cui si costruisce e rafforza il senso civico di una collettivit, primi fra tutti la scuola e lo sport; distanze e diffidenze hanno accresciuto le situazioni di solitudine e di marginalit delle persone pi deboli, esposte a nuove forme di povert, deprivazione e discriminazione, quando non di odioso sfruttamento. Allo stesso tempo, la sospensione delle attivit produttive e commercialiÊ ha acuito le difficolt degli operatori economici, rendendoli, inoltre, pi esposti e vulnerabili ai tentativi di infiltrazione della criminalit organizzata; nuove emergenze e incertezze incombono sulle prospettive occupazionali di molti comparti da cui dipendono il benessere e la serenit di intere aree del Paese”.”