19? Festa regionale di Liberet?

?…C’era una volta il lavoro?, potremmo dire, immagine di una societ? che faceva perno interno alla fabbrica e all’ufficio. Comprendeva, si, l’attivit? lavorativa vera e propria ma anche l’educazione dei giovani, la sfera persona, le relazioni sociali, il rapporto con la famiglia.˜La scuola accompagnava i giovani al lavoro, la sanit? pubblica si occupava di ridurre i rischi derivanti dalle malattie, la pensione di anzianit? garantiva la sicurezza economica all’uscita dal lavoro.˜Un modello di organizzazione sociale che copriva l’intero arco della vita. Una storia collettiva, frutto della fatica e dei sacrifici di milioni di persone e del sindacato che hanno lottato per affermare i diritti e cambiare i rapporti di forza affinch? il lavoro diventasse il fondamento della nostra Repubblica e tutto ricompreso nell’art. 1 della Costituzione: ?L’Italia ? una Repubblica fondata sul lavoro?.˜Nell’epoca del lavoro multiforme,instabile, discontinuo la politica ha purtroppo perso gran parte dei riferimenti che avevano origine da questa organizzazione sociale: il lavoro non ? pi? riferimento fondamentale per fini generali, i partiti non hanno pi? le loro radice nelle fabbriche, i discorsi dei leader politici non coniugano pi? il rapporto tra capitale e lavoro. Il lavoro, di fatto, non ? pi? il centro della politica. E’ cos che la perdita della centralit? del lavoro ha reso meno rappresentativi i partiti, pi? fragili le istituzioni, pi? soli i lavoratori e pi? deboli anche le imprese. Non ? un caso che da 20 anni in questo paese manca una vera politica industriale.˜Per tutti questi motivi nella 19? Festa di Liberet? Toscana vogliamo discutere del valore politico e sociale del lavoro e su come ? mutato il ruolo, il pensiero e l’intervento della politica. Parlare di disoccupazione non ? la stessa cosa che parlare di lavoro: la prima ? un indicatore economico, il secondo definisce un ambito e un valore che gi? Freud definiva fondamentale nella costruzione della identit? dell’individuo.˜E’ anche per questo riteniamo fondamentale conoscere e ricordare quelli che sono stati e rimangono i due concetti costitutivi della CGIL: il Valore sociale del Lavoro (capacit? di ridurre le disuguaglianze e promuovere libert?) e il Valore della Confederalit? (per tutelare gli interessi generali delle classi lavoratrici).˜Siamo convinti che la storia della CGIL possa essere riassunta in questi due punti fermi e nella volont? di guardare sempre all’interesse generale, nell’esame del domani e sulla ricaduta che pu? comportare l’azione di oggi.˜Come diceva Vittorio Foa, rimotivare i valori significa ritrovare oggi le ragioni antiche e moderne delle nostre scelte. Considerare la nostra azione parte di un processo e non un oggetto inanimato.

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