17 giugno 2017 Rispetto ®Hanno avuto paura del voto dei cittadini¯ Il link alle conclusioni di Camusso
Duro j’accuse a governo e Parlamento del segretario generale Susanna Camusso dal palco romano di piazza San Giovanni, a conclusione della grande manifestazione contro la reintroduzione dei voucher. La battaglia non finisce, pronto il ricorso alla ConsultaUna ?norma-schifezza?, cos l?ha definita. Un atto d?accusa molto duro, quello che dal palco romano di piazza San Giovanni ha rivolto il segretario generale Cgil Susanna Camusso a governo e Parlamento. ?Avevano paura dal voto dei cittadini, di andare nel paese e tra la gente a discutere di cosa siano la precariet e l?incertezza quotidiana del proprio lavoro e della propria situazione? ha detto il leader sindacale. ?Hanno scelto la strada degli emendamenti blindati e dei voti di fiducia? ha continuato: hanno ?cambiato nome ai voucher, ma non la schifezza che sono?.La reintroduzione dei voucher ha mostrato l?incapacit di governo e Parlamento di ?fare una battaglia a viso aperto: si sono fatti balletti infiniti, un gioco delle parti che affumicava l?aria, si sono usate furbizie per sottrarre ai cittadini il diritto di voto?. Secondo Camusso la campagna Cgil ?aveva riportato al centro il lavoro, aveva indicato un?alternativa alla precariet e alla riduzione dei diritti, e di questo hanno avuto paura?.I voucher sono tornati perch bisognava proseguire a produrre precariet , per poter pagare meno i lavoratori e cacciarli via quando si vuole. Inoltre, si violato l?articolo 75 della Costituzione, delegittimando le istituzioni e le regole condivise?, si scelta la strada sbagliata del ?decreto legge, che dovrebbe invece avere unicit di materie e criteri di urgenza?, si anche umiliato il sindacato ?chiedendo all?ultimo minuto un parere su un emendamento gi blindato?.Al link il comizio conclusivo di Susanna Camusso da 3.04.10 a 3.31.07Nel suo forte j?accuse Camusso ha rimarcato come governo e Parlamento siano stati ?deboli contro la crisi, ma forti contro il lavoro? e di come siano ?privi di un?idea di sviluppo e prigionieri del continuismo?. Il segretario generale Cgil ha anche molto insistito sulla violazione delle regole: ?Quando si fanno strappi come questo si determinano precedenti, e questi precedenti diventano un danno per chiunque. Siamo molto preoccupati, c? un vento pesante di tutti contro tutti: bisognerebbe dare dignit e forza al parlamento repubblicano, invece di operare questi vulnus, di mostrare l?arroganza del facciamo-quel-che-vogliamo?.Il segretario generale ha posto in evidenza come si sia persa l’idea che il lavoro la ricchezza del paese, mentre si sono viste troppo spesso imprese arricchire se stesse. E alle tante associazioni d’impresa che ogni giorno chiedono di pi domandiamo: volete il lavoro? Pagatelo e riconoscetelo. Camusso, tornando a riferirsi alla reintroduzione dei voucher, ha anche detto basta alla favola del lupo che ci stanno raccontando, cio che serva trovare formule perch altrimenti cresce il lavoro nero. Ricominciamo a dire che il lavoro nero un reato, chiamare le cose con il proprio nome fa chiarezza.Ma la battaglia della Cgil solo all?inizio. Continuiamo a raccogliere le firme sul nostro appello, in questi giorni ne abbiamo conseguite gi 150 mila. Ricorreremo alla Corte e continueremo a vigilare per il rispetto delle regole? ha aggiunto: E, con tutto il rispetto e la misura dovuta, suggeriamo al Presidente della Repubblica che siamo di fronte a un’esplicita violazione della Costituzione.Una battaglia che ha come tema fondamentale ?l?abrogazione delle forme di precariet e la riconquista dei diritti?. E che, ha concluso il segretario generale, vede come primo compito della Cgil quello di ?ricostruire l?unit del mondo del lavoro, da realizzare attraverso il primo strumento della contrattazione, il nostro esercizio di inclusione, che deve procedere assieme alla lotta per la conquista della Carta dei diritti universali del lavoro?.(servizi a cura di Guido Iocca, Roberto Greco, Davide Orecchio, Fabrizio Ricci, Carlo Ruggiero, Lello Saracino e Marco Togna) da rassegna.it