16 miliardi ci sono gi… costati gli italiani in fuga

Il Rapporto sulleconomia dellImmigrazione della Fondazione Leone Moressa: In 10 anni abbiamo perso quasi 16 miliardi di euro a causa dei giovani che emigrano all’estero. L’Italia Š pi— povera, ma chiude le porte agli immigrati che producono ricchezzaNegli ultimi anni lItalia sta attraversando un declino demografico drammatico: crollano le nascite e aumentano gli anziani, mentre i giovani cercano fortuna allestero. Al tempo stesso, da un decennio, il nostro Paese ha chiuso le porte agli immigrati regolari, nellillusione che i disoccupati italiani possano svolgere le professioni manuali. Dimenticando che gli oltre 5 milioni di stranieri residenti oggi in Italia rappresentano una forza vitale per il nostro paese. Sono questi alcuni degli elementi che emergono dal nono Rapporto annuale sulleconomia dellImmigrazione, a cura della Fondazione Leone Moressa, presentato oggi (8 ottobre) a Roma.GIOVANI ITALIANI IN FUGADa circa un decennio lItalia Š tornata ad essere terra di emigrazione. Il Rapporto evidenzia come in dieci anni il nostro Paese abbia perso quasi 500 mila cittadini (saldo tra partenze e rientri di connazionali). Tra questi, quasi 250 mila giovani (15-34 anni). Considerando le caratteristiche lavorative dei giovani in Italia, la Fondazione Leone Moressa stima che questa ?fuga? sia costata 16 miliardi di euro (oltre 1 punto percentuale di Pil). ? questo, infatti, il valore aggiunto che i giovani emigrati potrebbero realizzare se occupati nel nostro Paese.Tra le cause dellesodo ci sono sicuramente le scarse opportunit… occupazionali che lItalia offre ai propri giovani. Il Belpaese, infatti, registra il tasso di occupazione pi— basso dEuropa nella fascia 25-29 anni (54,6%, contro una media Ue del 75,0%). Il tasso di disoccupazione italiano (19,7%) Š il terzo pi— alto dopo Grecia e Spagna, dieci punti oltre la media europea (9,2%). Nella stessa fascia det…, anche il tasso di neet (chi non studia e non lavora) Š il pi— alto dEuropa: 30,9%, media Ue 17,1%. Inoltre, il livello distruzione dei nostri giovani Š molto basso: tra i 25 e i 29 anni solo il 27,6% Š laureato, quasi 12 punti in meno rispetto alla media europea.Dai dati emerge poi chiaramente quanto la popolazione italiana stia diminuendo: si fanno pochi figli (mediamente 1,32 per donna) e il saldo tra nati e morti Š negativo da oltre 25 anni. Quindi calano i giovani e aumentano gli anziani: lIstat prevede, infatti, che nel 2038 gli over 65 saranno un terzo della popolazione (31,3%). Ci• determiner… squilibri economici e finanziari, dato che proporzionalmente diminuiscono i lavoratori e aumentano i pensionati.QUANTO PRODUCONO I MIGRANTILa presenza straniera in Italia, daltro canto, Š stabile negli ultimi anni, con 5,2 milioni di stranieri residenti a fine 2018 (8,7% della popolazione). Il saldo migratorio, secondo le cifre fornite dalla Fondazione Leone Moressa, rimane positivo (+245 mila), anche se la composizione dei nuovi arrivi Š molto diversa rispetto al passato. Oggi prevalgono i ricongiungimenti familiari, si stabilizzano gli arrivi per motivi umanitari, mentre sono quasi nulli gli ingressi per lavoro. CŠ complessivamente una lieve prevalenza di donne (52%) e una netta dominanza di paesi dellEst Europa (oltre il 45% del totale). Le prime nazionalit… (23,0% Romania, 8,4% Albania, 8,0% Marocco) evidenziano che la maggior parte degli immigrati Š qui da oltre dieci anni.Nel 2018 i lavoratori stranieri sono 2,5 milioni, pari al 10,6% degli occupati totali. La ricchezza prodotta da questi lavoratori Š stimabile in 139 miliardi di euro, pari al 9% del Pil. Gli occupati stranieri si concentrano nelle professioni non qualificate (33,3%), mentre solo il 7,6% svolge mansioni qualificate (il restante 60% si divide quasi equamente tra operaiartigiani e commerciantiimpiegati). Il contributo economico dellimmigrazione, secondo il Rapporto, Š inoltre dato da oltre 700 mila imprenditori nati allestero (9,4% del totale) e, a livello fiscale, da 2,3 milioni di contribuenti. Da essi provengono un gettito Irpef di 3,5 miliardi di euro (su un ammontare di 27,4 miliardi di redditi dichiarati) e 13,9 miliardi di contributi previdenziali e assistenziali versati.Elaborazione Fondazione Leone Moressa da rassegna.it

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